Sanzioni Ue a Russia, 19esimo pacchetto di misure restrittive riguarderà energia, gas, banche, criptovalute: cos'è e che impatti può avere
Strette definitive su gas, misure anti-criptovalute e blocco finanziario per piattaforme legate al sistema di carte di credito. Von der Leyen: "L'Ucraina? Continueremo a finanziare i suoi sforzi". L'Europarlamento illude: "le sanzioni impattano sull'economia russa", ma le statistiche parlano diversamente
L'Europarlamento ha infine annunciato quel 19esimo pacchetto di sanzioni che paventava di fare approvare già lo scorso 9 settembre, quando a Washington una delegazione di diplomatici si era unito attorno al tavolo guidati dall'inviato speciale David O'Sullivan. Sanzioni che rispondono alla pressione con altrettanta pressione e che andranno a coprire, come ha riferito la stessa Ursula Von der Leyen, "l'energia, i servizi finanziari e le restrizioni commerciali".
Sanzioni Ue a Russia, il 19esimo pacchetto di misure restrittive contro Mosca: il gnl russo nel mirino
Le nuove sanzioni contro Mosca prevedono anzitutto una accelerazione dello stop alla importazione di gnl russo in Europa già a inizio 2027. Primo obiettivo è dunque quello di anticipare di un anno il divieto sulle importazioni di combustibile dalla Russia: una decisione presa dietro evidente sollecitazione da parte del presidente Usa Trump che si troverebbe così nell'ottimale posizione di compensare le eventuali carenze di gnl russo in alcuni Paesi europei con lo stesso gas americano. Conseguenze presto dette: si farebbe più concreta la dipendenza energetica europea da Washington in un periodo in cui a incidere trasversalmente continuano ad essere i dazi commerciali. Sarebbero attualmente otto i Paesi Ue che, a quanto riferito dalla stessa Commissione Europea, ancora dipendono dal gas russo attraverso il gasdotto Turkstream: Belgio, Olanda, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Slovacchia e Ungheria. Sebbene dunque la quantità di gnl russo importato sembra essere complessivamente scesa al 14% nel secondo trimestre 2025, alcuni Stati ancora faticano ad affrancarsi dalle importazioni di Mosca. Ma tutto il discorso assume un quadro ulteriormente paradossale se si considera che fonti del deep state avevano rivelato che il gnl "statunitense" altro non è che gas russo acquistato attraverso l'India e rivenduto all'Europa a prezzo maggiorato.
Il pacchetto sanzionatorio però si è occupato anche di porre restrizioni alla cosiddetta "flotta fantasma" di petroliere: 118 navi russe nate per aggirare le sanzioni europee sul petrolio. "L'economia di guerra della Russia è sostenuta dalle entrate dei combustibili fossili - ha tuonato la Presidente Von der Leyen -, noi vogliamo tagliare quelle entrate". "Le principali società di commercio energetico Rosneft e Gazprom Neft saranno ora soggette ad un divieto totale di transazioni, e anche altre società saranno soggette ad un congelamento dei beni". Se dunque tutte queste misure dovessero essere approvate dagli Stati membri, l'obiettivo sarà, incalza la Von der Leyen, "prendere di mira raffinerie, commercianti di petrolio, società petrolchimiche e Paesi terzi, compresa la Cina". "Abbiamo deciso un taglio del price cap del petrolio a 47,6 dollari".
Sanzioni Ue a Russia, 19esimo pacchetto di misure restrittive: misure anti-criptovalute e carte di credito
Nel mirino delle sanzioni poi anche il sistema russo delle carte di credito e, per la prima volta, delle criptovalute. In particolare: divieto di transazioni ad altre banche russe e di paesi terzi, e misure restrittive per le piattaforme di criptovalute. Avverte la Von der Leyen: "Abbiamo inserito nell'elenco le banche straniere collegate ai sistemi di pagamento alternativi russi e stiamo limitando le transazioni con entità in zone economiche speciali. Stiamo puntando alle scappatoie finanziarie che la Russia utilizza per eludere le sanzioni". Ma ad essere colpite in un tentativo sanzionatorio a tutto tondo dovrebbero essere anche le carte di credito e i pagamenti rapidi. Anche qui l'Europarlamento ha da ridire: "La guerra del Cremlino dipende dai flussi di denaro illeciti: dobbiamo eliminarli alla radice". Come? Intervenendo su "evasione finanziaria russa in Paesi terzi (...), perseguendo il sistema di carte di credito russo Mir" e vietando di fatto le transazioni con banche e istituti finanziari russi nonché gli "investimenti nelle zone economiche speciali russe collegate alla guerra". Nelle più rosee aspettative dell'Europarlamento, tutte queste misure - che interesseranno anche "attori cinesi che sostengono l'industria militare russa" - dovrebbero addirittura limitare l'accesso di Mosca a intelligenza artificiale e dati geospaziali.
Sanzioni Ue a Russia, 19esimo pacchetto di misure restrittive: Von der Leyen, "Ucraina? Finanzieremo i loro sforzi di difesa"
Intanto però se da un lato l'Europa risponde all'escalation con altra escalation, l'occhio di riguardo per l'Ucraina c'è sempre. "Stiamo lavorando a una nuova soluzione per finanziare gli sforzi di difesa dell'Ucraina sulla base dei beni russi immobilizzati" rassicura la numero uno dell’esecutivo Ue. La posizione europea non si smuove: "questa è una guerra della Russia e chi l'ha provocata deve pagare". L'intento è molto chiaro: "Coi saldi di cassa associati a questi beni russi, possiamo fornire all’Ucraina un prestito di riparazione. I beni stessi non saranno toccati. E il rischio dovrà essere sostenuto collettivamente. L’Ucraina rimborserà il prestito solo una volta che la Russia avrà pagato i risarcimenti".
Sanzioni Ue a Russia, 19esimo pacchetto di misure restrittive: l'impatto delle sanzioni nelle previsioni della Von der Leyen, smentite però dalla crescita economica russa
Secondo le previsioni di Ursula Von der Leyen, "le sanzioni stanno avendo un forte impatto sull'economia russa". Parole però smentite dalla realtà dato che fino a qualche mese fa i numeri raccontavano altro: di come cioè l'economia russa fosse in crescita nonostante anni di sanzioni europee. Nel 2024 il PIL russo aumentava dell'1,4% (pari a 2,04 bilioni) mentre il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Centrale russo prevedevano una crescita costante e invariata nel 2025. Davanti agli affanni europei, Putin, appena dieci giorni fa, commentava sereno: "Sanzioni europee? Minacce inutili. Non ci costringeranno a cambiare posizione".