Usa, società pubbliche relazioni SKDK interrompe contratto da $600mila con Israele, Ceo Thornell: "Stop a propaganda di Tel Aviv sui social su Gaza"

La società di PR vicina ai Democratici chiude un contratto dal valore esorbitante col governo di Tel Aviv dopo le rivelazioni su un piano per spingere contenuti pro-Israele sui social

La società di pubbliche relazioni e comunicazione americana SKDK ha interrotto un contratto da 600 mila dollari firmato con il governo israeliano nell'aprile 2025, con scadenza nel marzo 2026, in seguito alla pressione dell'opinione pubblica sulla tragedia umanitaria di Gaza. Il Ceo dell'azienda, Doug Thornell, ha dichiarato: "Abbiamo messo uno stop alla propaganda della narrazione di Tel Aviv sui maggiori social sulla questione della Striscia". La notizia ha sconvolto gli Stati Uniti, in quanto SKDK è una ditta strettamente collegata al Partito Democratico.

Usa, società pubbliche relazioni SKDK interrompe contratto da $600mila con Israele, Ceo Thornell: "Stop a propaganda di Tel Aviv sui social su Gaza"

La potente società di pubbliche relazioni SKDK, considerata uno dei principali centri di comunicazione vicini al Partito Democratico negli Stati Uniti, ha annunciato di aver interrotto il contratto da 600 mila dollari firmato ad aprile con il governo israeliano per promuovere la sua versione del conflitto a Gaza. L’accordo, che avrebbe dovuto durare fino a marzo 2026, era il primo in cui SKDK lavorava direttamente per lo Stato di Israele, come subappaltatore di Havas, multinazionale francese della comunicazione, su incarico dell’agenzia governativa israeliana Lapam.

Secondo i documenti depositati al Dipartimento di Giustizia nell’ambito del Foreign Agents Registration Act (FARA), il contratto prevedeva attività di media relations, la selezione di ospiti per talk show statunitensi e persino lo sviluppo di un programma automatizzato per diffondere messaggi pro-Israele su TikTok, YouTube, Instagram e LinkedIn. La rivelazione è arrivata dal sito investigativo Sludge, che ha parlato di un sistema di “bot” per inondare i social di contenuti favorevoli alle operazioni militari israeliane a Gaza.

SKDK e la società madre Stagwell hanno smentito l’accusa di aver realizzato un programma di automazione, sostenendo che il lavoro fosse “limitato ai rapporti con i media”. Tuttavia, la coincidenza tra l’inchiesta giornalistica e la decisione di rescindere il contratto ha fatto sollevare dubbi tra osservatori e attivisti per i diritti umani.

SKDK è guidata da Doug Thornell, ex stratega del Comitato Nazionale Democratico, e conta tra i suoi partner figure di peso come Bill Knapp (già consulente di Obama) e Jill Zuckman (ex portavoce del Dipartimento dei Trasporti). La società continuerà a gestire il 10/7 Project, un’iniziativa congiunta di AIPAC e altre organizzazioni pro-Israele per mantenere il sostegno bipartisan a Tel Aviv.

La notizia arriva in un momento in cui a Gaza si contano oltre 70 mila vittime palestinesi dall’inizio della guerra e milioni di persone affrontano fame e sfollamento forzato. Per molti critici, la fine del contratto rappresenta un segnale che la propaganda ufficiale israeliana sta trovando sempre meno spazio nell’opinione pubblica occidentale.