Gaza, Hamas accoglie ultimatum Trump: "Pronti a negoziare per pace", Israele: "Proposta interessante" ma continua offensiva, 15 morti dall'alba

Israele continua a demolire Gaza e a colpire i civili, puntando alla colonizzazione e alla cancellazione del popolo palestinese, mentre Hamas apre, come già accaduto, al negoziato

Hamas ha accolto l'ultimatum del presidente americano Donald Trump: rilascio di tutti gli ostaggi da parte palestinese, mentre da parte israeliana ci sarebbe la liberazione di detenuti palestinesi e lo stop all'operazione militare di conquista di Gaza City. Hamas si è detto infatti "pronto a sedersi immediatamente al tavolo delle trattative per la pace", mentre Israele, sebbene sostenga che la proposta sia "interessante e degna di essere valutata", continua l'offensiva nella Striscia, uccidendo almeno 15 persone dall'alba di oggi.

Gaza, Hamas accoglie ultimatum Trump: "Pronti a negoziare per pace", Israele: "Proposta interessante" ma continua offensiva, 15 morti dall'alba

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato una nuova proposta a Hamas: rilascio immediato di ostaggi israeliani, vivi e deceduti, in cambio della liberazione di migliaia di prigionieri palestinesi. Trump ha definito il piano come un “ultimo avvertimento” al movimento palestinese, sostenendo che Israele avrebbe già accettato i termini.

Hamas ha risposto dichiarando la disponibilità a sedersiimmediatamente” al tavolo delle trattative, ribadendo però le condizioni minime: cessazione totale della guerra, ritiro completo delle forze di occupazione dalla Striscia e affidamento della gestione di Gaza a un comitato di palestinesi indipendenti.

Sul terreno, però, l’aggressione israeliana non si ferma. Dall’alba di oggi gli attacchi hanno ucciso almeno 15 persone, tra cui donne e bambini, portando nuove famiglie a piangere vittime innocenti. L’Idf ha annunciato di aver colpito e distrutto il grattacielo Al-Ruya a Gaza City, già evacuato, ma il bilancio delle devastazioni continua a crescere: sono almeno cinquanta i palazzi alti rasi al suolo dall’inizio della campagna per occupare la principale città della Striscia. Oltre agli edifici, vengono demolite abitazioni civili, terreni e infrastrutture vitali, mentre in Cisgiordania proseguono raid, arresti e distruzioni di proprietà palestinesi.

Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, denuncia un bilancio sempre più drammatico: dall’ottobre 2023 sono state uccise oltre 64.368 persone e ferite 162.776, mentre migliaia restano intrappolate sotto le macerie. Alla catastrofe si aggiunge la carestia: nelle ultime 24 ore altri cinque palestinesi, tra cui tre bambini, sono morti di fame, portando a 387 il numero complessivo di vittime per malnutrizione, inclusi 138 bambini.

La logica appare evidente: Israele punta non solo a piegare Gaza con la forza, ma a distruggerla come spazio vitale per i palestinesi. Le parole di Netanyahu sulla “distruzione delle infrastrutture terroristiche” mascherano un progetto più ampio, che mira alla cancellazione e alla colonizzazione di un popolo.