Francia, altra mossa guerrafondaia di Macron: "Ospedali verso scenario di guerra, pronti ad accogliere 15mila soldati e a curarne 250 al giorno"
Il governo francese mobilita gli ospedali civili per accogliere migliaia di militari feriti: una scelta che segna la deriva guerrafondaia di Macron, aumentando posti letto e formando il personale sanitario entro marzo 2026
La Francia di Emmanuel Macron vira sempre di più verso una pericolosa deriva guerrafondaia. Il presidente d'Oltralpe ha dato il via a un'altra mossa che spinge fortemente verso questa direzione. Attraverso una circolare del ministero della Salute, ha ordinato a tutti gli ospedali civili francesi di "prepararsi a uno scenario di guerra": dovranno essere pronti entro marzo 2026 ad accogliere "15 mila soldati e a curarne 250 al giorno".
Francia, altra mossa guerrafondaia di Macron: "Ospedali verso scenario di guerra, pronti ad accogliere 15mila soldati e a curarne 250 al giorno"
La Francia si prepara a una guerra. Con una circolare del ministero della Salute, diffusa dal settimanale Le Canard enchaîné, il governo di Emmanuel Macron ha ordinato agli ospedali civili di predisporre posti letto, attrezzature e personale per accogliere fino a 15 mila militari feriti entro marzo 2026. Una decisione che, pur mascherata da misura “precauzionale”, sembra il segnale di un Paese ormai proiettato verso scenari di conflitto su scala europea.
Il documento parla chiaro: gli ospedali devono essere pronti a ricoverare “100 pazienti al giorno per 60 giorni consecutivi”, con picchi fino a 250. Non si tratta soltanto di una prova organizzativa, ma di un vero e proprio adattamento del sistema sanitario civile a una logica di guerra, con medici e infermieri chiamati a formarsi su ferite da combattimento, traumi complessi e disturbi post-traumatici. Perfino centri medici temporanei nei pressi di stazioni, aeroporti e porti sono previsti per stabilizzare i soldati e rimandarli nei Paesi di origine.
La ministra della Salute Catherine Vautrin insiste nel definire l’operazione “normale anticipazione”, richiamando la cosiddetta pandemia di Covid come esempio di ciò che accade "quando si è impreparati". È l’ennesimo passo di Macron verso una politica aggressiva e militarista, che sacrifica risorse civili sull’altare della Nato e degli scenari bellici internazionali.
Lungi dall’essere una scelta neutrale, questa mobilitazione sanitaria sposta l’asse della sanità francese: da difesa dei cittadini a supporto delle avventure militari. Mentre ospedali e pronto soccorso faticano ogni giorno a gestire le emergenze della popolazione, il governo concentra energie e fondi su un ipotetico conflitto, alimentando la paura e normalizzando l’idea di una guerra alle porte.
In nome della “responsabilità nazionale”, Macron trascina la Francia in un clima di preparazione bellica permanente.