Brasile, Bolsonaro indagato anche per "ostruzione alla giustizia": voleva chiedere asilo politico in Argentina per evitare processo
Una bozza di 33 pagine trovata sul cellulare rivela che l’ex presidente cercava rifugio da Milei insieme al figlio Eduardo: accuse di golpe, piani di fuga e l’ombra di Trump
L'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro è ora indagato anche per "ostruzione alla giustizia": insieme al figlio Eduardo, aveva provato a fuggire in Argentina, chiedendo asilo politico al Capo di Stato Javier Milei per evitare il processo per tentato golpe.
Brasile, Bolsonaro indagato anche per "ostruzione alla giustizia": voleva chiedere asilo politico in Argentina per evitare processo
La polizia federale brasiliana ha scoperto un documento di 33 pagine, salvato sul cellulare dell’ex presidente Jair Bolsonaro, in cui l’ex leader della destra radicale chiedeva ufficialmente asilo politico al presidente argentino Javier Milei. La rivelazione getta nuova luce sul clima di tensione che circonda il processo a carico dell’ex capo di Stato, accusato di aver orchestrato un tentato colpo di Stato nel 2023 per impedire l’insediamento del presidente Luiz Inácio Lula da Silva.
Il testo, redatto nel febbraio 2024, descrive Bolsonaro come vittima di “persecuzioni politiche” e di “misure cautelari ingiuste”. L’ex presidente sosteneva di temere per la propria vita e chiedeva accoglienza in Argentina “in regime di urgenza”. Secondo gli inquirenti, la bozza è stata salvata due giorni dopo le perquisizioni nelle sue residenze e la confisca del passaporto. Poco dopo, Bolsonaro avrebbe trascorso due notti all’ambasciata ungherese a Brasília, alimentando i sospetti di un piano di fuga.
L’indagine coinvolge anche Eduardo Bolsonaro, figlio dell’ex presidente e deputato, che si troverebbe negli Stati Uniti da oltre sei mesi. Conversazioni intercettate mostrano che i due avrebbero discusso strategie per ottenere sostegno internazionale, incluso l’appoggio del presidente Usa Donald Trump. Eduardo avrebbe parlato al padre delle “difficoltà” incontrate a Washington, ma sottolineato che la pressione di Trump poteva rappresentare “l’unica possibilità” di salvezza politica.
La procura accusa Jair Bolsonaro non solo di ostruzione alla giustizia, per aver violato le restrizioni imposte sui social media, ma anche di aver guidato una rete criminale con finalità eversive. Secondo i magistrati, l’ex presidente avrebbe cercato di delegittimare le istituzioni democratiche e perfino discusso piani per l’eliminazione fisica di Lula e del giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes.
Il processo sul presunto golpe inizierà il 2 settembre davanti a una commissione di cinque giudici. Le nuove prove non rientreranno in questo procedimento, ma rischiano di aprire un ulteriore capitolo giudiziario. Intanto, Bolsonaro resta agli arresti domiciliari, mentre l’immagine di un ex presidente pronto a rifugiarsi sotto la protezione di un alleato ideologico all’estero segna un’ulteriore caduta nella sua parabola politica.