Gaza, la condanna di Israele da Uk a Spagna, da Cina a Australia, da Canada a Egitto: "No a occupazione Striscia, Netanyahu si fermi"

Il mondo si sta muovendo per condannare pubblicamente la decisione israeliana di occupare totalmente la Striscia di Gaza. La Germania ha anche annunciato che smetterà di fornire armi a Tel Aviv

La condanna internazionale nei confronti di Israele è sempre più diffusa. Dopo l'annuncio del piano di occupazione totale della Striscia da parte del gabinetto di sicurezza di Tel Aviv, diversi Stati hanno espresso il loro sdegno, dalla Gran Bretagna alla Spagna, dalla Cina all'Australia, dal Canada all'Egitto: "No alla conquista di Gaza, Netanyahu deve fermarsi".

Gaza, la condanna di Israele da Uk a Spagna, da Cina a Australia, da Canada a Egitto: "No a occupazione Striscia, Netanyahu si fermi"

La decisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di assumere il controllo militare della Striscia di Gaza e di sostenere la presa di Gaza City ha suscitato un’ondata di critiche da parte della comunità internazionale. Diversi Paesi, tra cui storici alleati di Israele, hanno espresso profonda preoccupazione, condannando la scelta come un pericoloso passo verso l’escalation del conflitto e il peggioramento della catastrofe umanitaria in corso.

L’Australia, attraverso la ministra degli Esteri Penny Wong, ha invitato Israele "a non intraprendere questa strada", sottolineando che "lo sfollamento forzato permanente è una violazione del diritto internazionale". Wong ha ribadito l'urgenza di un cessate il fuoco e la necessità di far fluire gli aiuti senza ostacoli.

Anche il Regno Unito, con il premier Keir Starmer, ha definito la mossa israeliana "sbagliata", chiedendo a Netanyahu di "rivalutarla immediatamente". Secondo Starmer, "questo passo non contribuirà in alcun modo a porre fine al conflitto o a ottenere la liberazione degli ostaggi, porterà solo altro spargimento di sangue".

La Cina ha espresso "serie preoccupazioni", con il Ministero degli Esteri che ha ribadito che "Gaza appartiene al popolo palestinese ed è una parte inseparabile del territorio palestinese", esortando Israele a cessare "immediatamente le azioni pericolose".

La Spagna, tramite il ministro degli Esteri José Manuel Albares, ha condannato "fermamente" l’espansione militare, sottolineando che "sono urgentemente necessari un cessate il fuoco permanente e l’invio massiccio di aiuti umanitari". Albares ha rilanciato l’unica via possibile per la pace: una soluzione a due Stati.

La Turchia ha parlato apertamente di "una nuova fase della politica di espansione e genocidio" e ha chiesto all’Onu "misure vincolanti" contro le violazioni israeliane. Il comunicato definisce l’attuale governo israeliano "integralista" e accusa Tel Aviv di voler rendere Gaza "inabitabile".

Infine, l’Egitto ha avvertito gli Stati Uniti che l’occupazione di Gaza City potrebbe spingere Hamas a giustiziare gli ostaggi, chiedendo un immediato ritorno al tavolo dei negoziati.