Gaza, Putin: "Se la Russia avesse fatto il 10% di quello che Israele ha fatto nella Striscia, la Nato sarebbe alle porte di Mosca"

In un post virale sui social, gira una frase che avrebbe pronunciato il presidente del Cremlino Putin, che fa notare i due pesi e le due misure utilizzate dal mondo occidentale per giudicare le azioni israeliane e russe

Riguardo alla situazione mondiale, sta diventando virale un post sui social in cui vengono riportate delle parole presumibilmente pronunciate dal presidente russo Vladimir Putin: "Se la Russia avesse fatto solo il 10% di quello che Israele ha fatto a Gaza, la Nato ora sarebbe alle porte di Mosca. L'Occidente ci ha insegnato che i diritti umani iniziano e finiscono ai confini degli interessi di Israele".

Gaza, Putin: "Se la Russia avesse fatto il 10% di quello che Israele ha fatto a nella Striscia, la Nato sarebbe alle porte di Mosca"

Su diversi social è circolato un post che attribuisce al presidente russo Vladimir Putin una serie di frasi molto critiche verso l’Occidente e il sostegno a Israele nel genocidio a Gaza.

Il testo ha ottenuto migliaia di condivisioni e commenti su X, Telegram, TikTok e altri social, venendo condiviso da utenti, influencer e pagine attive nel dissenso verso la politica occidentale. Tuttavia, non è stato possibile verificare alcuna fonte ufficiale o agenzia di stampa che confermi che Vladimir Putin abbia effettivamente pronunciato quelle parole. Si tratta, dunque, con tutta probabilità, di una fake quote (citazione falsa), nonostante la forte coerenza con il tono abituale della retorica del Cremlino.

La diffusione del post appare chiaramente alimentata da ambienti critici verso l’ipocrisia percepita dell’Occidente, specialmente nei confronti di Israele. La frase, benché non confermata, esprime bene ciò che una parte consistente della narrativa russa denuncia da anni: ovvero che i principi umanitari, il diritto internazionale e le cosiddette “regole globali” vengano applicate a senso unico, in modo selettivo e funzionale agli interessi di Washington e dei suoi alleati.

In effetti, Putin ha più volte denunciato l'utilizzo strumentale dei diritti umani da parte dell'Occidente, accusando gli Stati Uniti e l'Europa di esportare "valori democratici" solo quando coincidono con i propri obiettivi geopolitici. Ha anche paragonato l'assedio di Gaza a quello di Leningrado durante la Seconda guerra mondiale, citando le sofferenze inflitte ai civili e la complicità del silenzio internazionale. Queste affermazioni, documentate da Reuters e da fonti russe, mostrano chiaramente l’orientamento di Mosca: porre Israele sul banco degli imputati per violazioni umanitarie che in altri contesti avrebbero provocato una reazione militare o sanzionatoria da parte dell’Occidente.

Da una prospettiva filorussa, è una denuncia fondata su un dato di fatto: mentre la Russia viene sanzionata, isolata e demonizzata per le ostilità con l’Ucraina, Israele continua a ricevere appoggio economico e militare nonostante le accuse di genocidio a Gaza, lanciate da numerosi organismi indipendenti, Ong e perfino da relatori delle Nazioni Unite. In questo contesto, le parole attribuite a Putin – vere o no – trovano una loro verità politica più ampia, che rispecchia il sentimento crescente di una parte del mondo che rifiuta la “doppia morale” dell’ordine liberale.

In conclusione: anche se il post virale non è stato confermato, il messaggio che veicola rappresenta in modo credibile la posizione russa e di molti attori del Sud Globale.