Gaza, ministro egiziano Abdelatty accusa Israele: "Responsabile fame nella Striscia, oltre 22mila camion umanitari bloccati"

Il ministro degli Esteri egiziano ha dichiarato che “Israele ostacola gli aiuti e affama Gaza. L’Egitto li fa passare, ma i valichi restano chiusi”

Altra forte presa di posizione sulla situazione a Gaza: il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha accusato Israele di essere il "responsabile della fame nella Striscia". Inoltre, ha aggiunto che ci sarebbero "22 mila camion di aiuti umanitari bloccati da Tel Aviv, fermi al confine".

Gaza, ministro egiziano Abdelatty accusa Israele: "Responsabile fame nella Striscia, oltre 22mila camion umanitari bloccati"

Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha lanciato un duro atto d’accusa contro Israele, definendolo responsabile della fame e della crisi umanitaria a Gaza. Abdelatty ha dichiarato senza mezzi termini che la questione palestinese è il cuore del conflitto in Medio Oriente e che “non ci sarà pace nella regione finché non verrà risolta”.

Secondo il ministro, Israele sta deliberatamente impedendo l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, aggravando le sofferenze della popolazione civile. “Israele è responsabile della chiusura dei valichi e dell’ostacolo all’ingresso degli aiuti a Gaza”, ha affermato Abdelatty, sottolineando che il suo Paese ha permesso il passaggio degli aiuti fin dall’inizio del blocco israeliano.

A conferma della gravità della situazione, l’ufficio stampa del governo di Gaza ha denunciato che oltre 22.000 camion di aiuti umanitari — forniti da Nazioni Unite, Ong e governi stranieri — sono attualmente bloccati ai valichi di frontiera, impediti dall’esercito israeliano. Si tratta di cibo, medicine, acqua e beni di prima necessità destinati a una popolazione stremata da mesi di bombardamenti, assedio e collasso delle infrastrutture sanitarie.

L’Egitto, da parte sua, ha continuato a coordinare e facilitare il passaggio degli aiuti attraverso il valico di Rafah, nonostante le difficoltà logistiche e le pressioni politiche. “Abbiamo sempre fatto la nostra parte umanitaria”, ha ribadito il ministro, “ma non potremo fermare la tragedia finché non ci sarà una volontà politica internazionale di risolvere la questione palestinese”.

Il ministro ha anche confermato che l’Egitto è impegnato a lavorare con tutte le parti per raggiungere una tregua duratura, ma ha chiarito che qualsiasi cessate il fuoco sarà fragile finché i diritti dei palestinesi continueranno a essere ignorati.

La pace passa dalla giustizia, ha concluso Abdelatty. E la giustizia passa per la fine dell’assedio e la libertà del popolo palestinese.