Dazi, Borse europee in calo, Merz: "Economia tedesca subirà danno considerevole", Bayrou: "Giorno buio per l'Ue, sottomessa a Usa"
L’intesa sui dazi tra Usa e Ue spacca l’Europa: critiche da Francia e Germania, mentre Trump festeggia. Von der Leyen sotto accusa per cessione unilaterale
I dazi americani hanno portato prima a un rialzo, poi a un lieve calo delle Borse europee nella giornata di lunedì 28 luglio. Il cancelliere Merz ha definito l'accordo Von Der Leyen-Trump come foriero di un "danno considerevole all'economia tedesca", mentre il premier francese Bayrou ha parlato di un "giorno buio per l'Ue, sottomessa agli Usa".
Dazi, Borse europee in calo, Merz: "Economia tedesca subirà danno considerevole", Bayrou: "Giorno buio per l'Ue, sottomessa a Usa"
L’accordo commerciale firmato in Scozia tra Donald Trump e Ursula Von Der Leyen ha scatenato un terremoto politico e finanziario in Europa. L’intesa prevede dazi statunitensi del 15% sulla maggior parte delle merci europee, senza contromisure da parte dell’Unione. In cambio, Bruxelles si impegna a massicci acquisti di energia, armi e tecnologia dagli Usa, che a loro volta comprano dalla Russia. Una mossa definita "storica" dalla Casa Bianca, ma che in Europa lascia l’amaro in bocca.
Le Borse europee hanno reagito negativamente: Francoforte ha chiuso a –1,02%, Parigi a –0,43%, Londra a –0,43% mentre Milano ha tenuto (+0,01%). Un segnale chiaro che il mercato non crede nelle potenzialità dell’accordo per l’economia del Vecchio Continente.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha parlato senza mezzi termini di “danni considerevoli” per l’industria tedesca, mentre dalla Francia il premier François Bayrou ha definito il patto "un giorno buio" per l’Europa, accusando Bruxelles di essersi "sottomessa" a Washington. Il ministro francese agli Affari europei Benjamin Haddad ha rincarato: "Gli Usa hanno scelto la coercizione, ignorando le regole dell’OMC".
Giorgia Meloni, da Addis Abeba, mantiene una linea più pragmatica: “Accordo di base sostenibile, ma servono correttivi per tutelare i settori strategici come automotive, farmaceutica e agricoltura”. Una posizione ambigua, che riflette il tentativo italiano di restare equidistante tra i partner Ue e Washington. Anche Confindustria esprime dubbi: “Accordo poco chiaro e non trasparente. Serve cautela”, afferma Giuseppe Riello.
Intanto, Usa e Cina si incontrano a Stoccolma per una nuova tornata di negoziati commerciali.