Gaza, Katz verso realizzazione del piano "Aurora" per deportare 2,2 mln di palestinesi a Rafah, scritto da BCG su studio di Institute for Zionist Strategies

Il ministro degli Esteri israeliano ha proposto un nuovo piano di deportazione della popolazione palestinese, questa volta verso la città di Rafah, al sud della Striscia, ma questo parrebbe essere solo la realizzazione del progetto "Aurora"

Il ministro degli Esteri di Tel Aviv Israel Katz ha dichiarato di voler deportare tutta la popolazione palestinese a Rafah, una città all'estremo sud della Striscia di Gaza, vicinissima al confine egiziano. L'idea di Katz è però solamente l'ennesimo richiamo al progetto originario dell'Institute for Zionist Strategies del 2017, poi riammodernato da Trump e riscritto, tra ottobre 2024 e maggio 2025, dalla Boston Consulting Group con il nome di piano "Aurora".

Niente di nuovo, quindi, ma piuttosto un'accelerata verso la realizzazione effettiva di quello che è stato teorizzato da 12 partner della BCG: 2,2 milioni di cittadini palestinesi cacciati dalle loro terre e spogliati dai loro averi, tutti diretti verso la città di Rafah, pronta a diventare un "campo di concentramento", come riportato sui documenti dell'azienda, a cielo aperto.

Gaza, Katz verso realizzazione del piano "Aurora" per deportare 2,2 mln di palestinesi a Rafah, scritto da BCG su studio di Institute for Zionist Strategies

Il ministro degli Esteri Israel Katz ha annunciato che un piano per la deportazione dei civili palestinesi sarebbe molto prossimo a entrare effettivamente in vigore. Secondo il politico israeliano, in un primo momento sarebbero trasferite forzatamente 600 mila persone dalla città di Mawasi, nel sud di Gaza, fino a Rafah.

Il progetto proseguirebbe con il far diventare Rafah una "città umanitaria", in cui deportare in seguito i restanti 1,6 milioni di palestinesi, fortificata e militarizzata, controllata da "enti internazionali", mentre l'Idf ne "garantirebbe sicurezza da una certa distanza".

Rafah come un "campo di concentramento" a cielo aperto

Israel Katz ha anche fatto sapere che i palestinesi, una volta entrati a Rafah, non potranno più uscire, se non per essere deportati in altri Paesi. Ha anche aggiunto che, prima dell'ingresso nella città, ogni persona sarà sottoposta a test per verificare se appartenente ad Hamas, senza specificare in cosa consista ciò.

Il piano delineato da Katz è la ripresa del progetto "Aurora", ideato inizialmente dall'Institute for Zionist Strategies, poi riammodernato da Trump e riscritto dalla Boston Consulting Group. La BCG, seconda società di consulenza strategica al mondo dopo McKinsey & Company e prima di Bain & Company, si è infatti occupata della modellizzazione della deportazione di 2,2 milioni di palestinesi da Gaza tra ottobre 2024 e maggio 2025.

Secondo il progetto "Aurora", i primi 500 mila palestinesi deportati avrebbero diritto a soli 9 mila dollari di "risarcimento" per lasciare tutto quello che hanno, per un totale di quasi 5 miliardi di dollari. Dei restanti 2,15 milioni non si fa cenno nel nuovo piano, ma sarebbe un intervento ipotetico di 20 miliardi di dollari. Le cifre del piano riferito da Katz e dal progetto "Aurora" sono quindi decisamente simili.

Il progetto "Aurora" e il filo rosso con la GHF

La Boston Consulting Group è stata fin dall'inizio membro fondamentale della progettazione della GHF, lavoro che ha preso in mano circa a metà del 2024. La BCG ha previsto un piano preciso per l'organizzazione di Gaza: prima di tutto, il monopolio nella distribuzione degli aiuti umanitari. In concomitanza con questo, la GHF si sarebbe premurata, secondo i progetti iniziali, di riconoscere ogni palestinese che si recava a prendere gli aiuti agli hub attraverso tecnologie per il rilevamento biometrico. Chi andava a richiedere cibo e farmaci, quindi, sarebbe stato schedato: tratti del volto, voce, movimenti e iride. I dati sarebbero poi dovuti essere mandati direttamente al governo israeliano.

L'ultima fase del piano originario comprendeva la deportazione dei palestinesi residenti a Gaza in dei compound sorvegliati e militarizzati. Nei documenti del progetto, 194 pagine pervenute al The Washington Post, sono stati ritrovati termini come "campi di concentramento" per riferirsi ai luoghi in cui i palestinesi sarebbero dovuti essere trasferiti in un secondo momento.

Nei documenti inviati nel novembre 2024 al Tachlith Institute, la BCG avrebbe allegato schemi per la costruzione degli hub di distribuzione degli aiuti umanitari, la descrizione degli armamenti necessari ai dipendenti della GHF, il progetto di un centro operativo da remoto e, soprattutto, il piano per la deportazione dei palestinesi nelle cosiddette "Humanitarian Transition Areas". A detta loro, sarebbero aree residenziali sorvegliate militarmente dall'Idf e dalla GHF.

Il piano proposto da Katz, quindi, sarebbe solamente una riproposizione del progetto "Aurora", un'accelerazione verso un'era israeliana epurata dai palestinesi. Rafah sarebbe una grande "Humanitarian Transition Area", come scritto sui documenti della BCG, un enorme "campo di concentramento" all'aperto militarizzato in cui rinchiudere l'intera popolazione palestinese di Gaza.