Gli Usa finanziano infrastrutture militari in Israele, piano da $1,5mld per costruzione di basi aeree, hangar e quartier generali entro 2028

Con l’aiuto dello U.S. Army Corps of Engineers, gli Usa sono pronti a costruire in Israele nuove basi aeree per i rifornitori e gli elicotteri, un nuovo quartier generale per i commando navali di Shayetet 13, impianti per lo stoccaggio di munizioni, moli navali e centri sanitari militari

Gli Stati Uniti stanno realizzando un vasto piano infrastrutturale militare in Israele, con investimenti che entro il 2028 potrebbero superare il miliardo e mezzo di dollari. Il progetto, interamente finanziato dal bilancio della Difesa americana, include la costruzione di nuove basi aeree, hangar per elicotteri e jet, impianti di stoccaggio munizioni e nuovi quartier generali per le forze speciali israeliane. Dietro le quinte c’è il U.S. Army Corps of Engineers, che guida oltre 20 cantieri sparsi nel Paese.

Gli Usa finanziano infrastrutture militari in Israele, piano da $1,5mld per costruzione di basi aeree, hangar e quartier generali entro 2028

Gli Stati Uniti stanno finanziando e costruendo un vasto apparato infrastrutturale militare sul territorio israeliano: "nuove basi aeree per i rifornitori e gli elicotteri dell’aviazione israeliana, un nuovo quartier generale per i commando navali di Shayetet 13, impianti per lo stoccaggio di munizioni, moli navali e centri sanitari militari". Il tutto sotto l’egida dello U.S. Army Corps of Engineers e interamente coperto dagli aiuti militari americani a Israele.

Secondo documenti ufficiali pubblicati online, il valore complessivo dei progetti già in corso supera i 250 milioni di dollari, ma il piano prevede investimenti futuri per oltre un miliardo, raggiungendo una cifra complessiva stimata in 1,5 miliardi di dollari. Si tratta di circa 20 cantieri distribuiti in tutto il Paese, alcuni già in fase di implementazione, altri ancora in progettazione.

Tra i progetti più significativi spiccano le nuove infrastrutture per accogliere i rifornitori KC-46 Pegasus e gli elicotteri pesanti CH-53K, ma anche il potenziamento della base di Tel Nof, dove sono stanziati gli squadroni di elicotteri da trasporto. Non mancano interventi su Nevatim, la base aerea condivisa con gli Stati Uniti, dove è prevista la ristrutturazione degli alloggi del personale americano.

Poiché i fondi provengono dal bilancio della difesa statunitense, solo imprese americane possono essere titolari dei contratti principali. Tuttavia, gran parte dei lavori viene subappaltata a ditte israeliane. Un bando attualmente in fase di sviluppo, dal valore di circa 900 milioni di dollari, sarà pubblicato entro luglio 2025. Questo pacchetto include anche aggiornamenti decisi dopo l’acquisto da parte di Israele di nuovi caccia F-35 e F-15IA.

I documenti del Corps of Engineers rivelano specifiche tecniche fino al minimo dettaglio – "spessori del cemento, dimensioni dei bulloni, mappe e fotografie aeree" – nonostante la riservatezza ufficiale su nomi e ubicazioni dei siti, spesso indicati solo con codici. Tuttavia, analizzando i dati è stato possibile identificare alcuni luoghi, come "Site 20136", ovvero la base aerea di Tel Nof.

Israele riceve 3,8 miliardi di dollari l’anno in aiuti militari dagli Stati Uniti, in base al memorandum d’intesa firmato con l’amministrazione Obama per il periodo 2019-2028. A questa cifra si sono aggiunti oltre 18 miliardi di dollari in armamenti extra, stando ai dati del Cost of War Project della Brown University, a seguito della genocidio in corso a Gaza e delle recenti tensioni con l’Iran.

Nel gennaio 2025, la Camera dei Rappresentanti ha approvato un pacchetto straordinario da 26 miliardi di dollari, di cui 4 destinati specificamente ai sistemi di difesa missilistica israeliani, come l’Iron Dome.

Eppure, la politica americana comincia a interrogarsi su questi aiuti. Crescono le voci critiche sia a destra che a sinistra: molti sostengono che gli aiuti dovrebbero essere usati come leva diplomatica nei confronti del governo israeliano, mentre altri propongono di sospenderli del tutto.

Durante l’incontro di aprile con il primo ministro Netanyahu alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump aveva dichiarato: "Non dimenticate che aiutiamo molto Israele. Gli diamo 4 miliardi l’anno. Sono tanti… ma ci prendiamo cura dei nostri amici".

Non è la prima volta che il Corps of Engineers rivela progetti riservati in Israele. Già nel 2012, il Washington Post riferì della costruzione di una base sotterranea a cinque piani – "Site 911" – presso la base di Nevatim. Sempre quell’anno, un’altra struttura segreta, "Site 81", fu identificata sotto un edificio a Tel Aviv, con un costo stimato in 100 milioni di dollari, dotata di schermature elettromagnetiche.