Caso Epstein, per Fbi nessuna prova di ricatti sessuali: “Jeffrey non aveva lista di clienti potenti da estorcere, si è suicidato”
Esisterebbe un video che, secondo le autorità americane, dimostrerebbe l’assenza di intrusioni nella prigione di Manhattan la notte della morte di Epstein
Nessun ricatto sessuale, nessuna “lista dei clienti” segreti, Jeffrey Epstein “si è sucidato”. Sono queste le conclusioni definitive della recente inchiesta congiunta del Dipartimento di Giustizia e dell’Fbi, che smentiscono anni di ipotesi sul caso del finanziere statunitense condannato per reati sessuali.
Caso Epstein, per Fbi nessuna prova di ricatti sessuali: “Jeffrey non aveva lista di clienti potenti da estorcere, si è suicidato”
A riportare che Jeffrey Epstein non aveva una lista di clienti da ricattare e soprattutto che si è suicidato, è Axios, che ha avuto accesso a un promemoria riservato e anticipato sulla diffusione imminente di un video chiave che, secondo le autorità americane, dimostrerebbe l’assenza di intrusioni nella prigione di Manhattan la notte della morte di Epstein.
Le indagini ufficiali confermano quanto stabilito inizialmente dal medico legale: Epstein si è tolto la vita. A corroborare questa versione, il video in questione – presto reso pubblico in versione integrale e digitalmente migliorata – mostrerebbe che nessuno avrebbe fatto ingresso nell’ala della prigione in cui era rinchiuso l’ex finanziere. Si tratterebbe di una prova visiva che rafforza la tesi del suicidio, già sostenuta dall’autopsia, anche se a suo tempo la famiglia di Epstein aveva contestato la ricostruzione ufficiale affidandosi a un patologo privato, il quale ipotizzò che l’omicidio fosse l’ipotesi più plausibile.
L’uscita del video potrebbe segnare una svolta anche politica: è la prima volta che l’amministrazione Trump prende posizione chiara e netta contro le teorie complottiste legate al caso. Una posizione che stride con le precedenti dichiarazioni di Kash Patel, attuale vertice dell’Fbi e in passato sostenitore di tesi alternative, che includevano anche l’ipotesi di un assassinio ordinato per silenziare Epstein. In una recente intervista a Fox News, Patel ha però confermato la versione ufficiale, sottolineando l’assenza di video compromettenti e dichiarando che eventuali prove scomparse sarebbero state eliminate molti anni prima del suo incarico.
La base del movimento MAGA, però, continua a manifestare scetticismo. Dopo la pubblicazione di alcuni file da parte del procuratore Pam Bondi – documenti che non rivelavano alcun legame compromettente tra Epstein e i leader Democratici – è cresciuta la frustrazione tra gli ambienti più radicali. Bondi aveva promesso ulteriori rivelazioni, ma nulla di nuovo è emerso. Parte della destra americana accusa ora sia Bondi che Patel di insabbiamento.