Israele, solo il 46% della popolazione si fida di Netanyahu, tra gli arabi il 10%, i dati del sondaggio dell'Israel Democracy Institute
Anche gli altri ministri della coalizione guidata dal premier registrano livelli di fiducia piuttosto bassi: ad esempio, meno del 40% degli intervistati si fida del ministro della Difesa Israel Katz
Nonostante il consenso interno per la guerra dei 12 giorni contro l’Iran, meno della metà dei cittadini israeliani dichiara di avere fiducia nel primo ministro Benjamin Netanyahu. A rivelarlo è un sondaggio pubblicato mercoledì dall’Israel Democracy Institute (IDI).
Israele, solo il 46% della popolazione si fida di Netanyahu, tra gli arabi il 10%, i dati del sondaggio dell'Israel Democracy Institute
L’indagine è stata condotta tra il 22 e il 23 giugno, poco prima della proclamazione del cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti e della conclusione del conflitto. Il sondaggio ha misurato il livello di fiducia espresso dagli israeliani nei confronti delle principali figure istituzionali del Paese.
Il risultato più elevato è stato ottenuto dal capo di Stato maggiore dell’IDF, Eyal Zamir, che gode della fiducia "molta" o "abbastanza" del 70% degli intervistati – con una differenza significativa tra ebrei (77%) e arabi israeliani (25%). Subito dopo si posiziona il direttore del Mossad, David Barnea, in cui il 67% degli intervistati dichiara fiducia (74% tra gli ebrei e 35% tra gli arabi).
Molto più distanziato appare Netanyahu, con solo il 46% degli israeliani che afferma di fidarsi "molto" o "abbastanza" di lui. Tra gli ebrei il dato si mantiene al 46%, ma tra gli arabi crolla al 10%.
Anche gli altri ministri della coalizione guidata dal premier registrano livelli di fiducia piuttosto bassi: meno del 40% degli intervistati si fida del ministro della Difesa Israel Katz, mentre la fiducia nel ministro dell’Istruzione Yoav Kisch si ferma al 25%, e quella nella ministra dei Trasporti Miri Regev scende al 20%.
In parallelo, un sondaggio realizzato da Channel 12 nello stesso periodo ha chiesto agli israeliani come voterebbero se oggi si tenessero nuove elezioni. I risultati indicano una netta avanzata dell’opposizione, che conquisterebbe 61 seggi alla Knesset su 120, mentre l’attuale coalizione di governo scenderebbe dagli attuali 67 seggi a 49. Inoltre, il 49% degli intervistati ha dichiarato di volere nuove elezioni il prima possibile, contro il 42% favorevole a mantenerle secondo la scadenza ordinaria. Il restante 9% è indeciso.
Le forze armate israeliane (IDF) godono del sostegno del 93% degli ebrei, ma tra gli arabi il dato cala drasticamente: solo il 41% afferma di avere "molta" o "abbastanza" fiducia nell’esercito. Il livello più basso di fiducia complessivo riguarda invece la polizia, in cui dichiara fiducia il 50% degli ebrei e soltanto il 22% degli arabi.
Molto più bassa risulta infine la fiducia nei media israeliani. Il canale che raccoglie più consensi è Kan, l’emittente pubblica che la Knesset sta cercando di chiudere, e in cui il 49% degli intervistati dichiara di riporre "molta" o "abbastanza" fiducia. I canali commerciali Canale 12 e Canale 13 ottengono il 39%, mentre Canale 14, vicino all’estrema destra, si ferma al 34%.