Gaza, Netanyahu accetta piano Usa per tregua: imposto cessate il fuoco di 60 giorni e scambio di 10 ostaggi israeliani contro 1100 palestinesi

Il premier israeliano ha accettato la proposta, Hamas non si è ancora espresso; durante il cessate il fuoco avverranno i negoziati per una tregua duratura e lo scambio di ostaggi, 1 israeliano per 110 palestinesi

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di aver accettato il piano Usa per la tregua a Gaza, proposto dall'inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff. Israele "accetta l'ultima proposta che ci è stata  consegnata la notte scorsa", ha dichiarato Netanyahu nel corso di un incontro con le famiglie degli ostaggi, stando a quanto riferito dal sito di Channel 12. Hamas invece non si è ancora espresso. Il piano prevederebbe un cessate il fuoco di 60 giorni e uno scambio di prigionieri tra le parti: 1100 palestinesi per 10 ostaggi israeliani.

Gaza, Netanyahu accetta piano Usa per tregua: imposto cessate il fuoco di 60 giorni e scambio di 10 ostaggi israeliani contro 1100 palestinesi

Il piano statunitense per la tregua prevede diversi punti, non rivelati però da Witkoff che mantiene il riserbo; alcuni funzionari israeliani e di Hamas hanno condiviso alcune parti in maniera indipendente. Il punto principale è l'imposizione di un cessate il fuoco di 60 giorni, durante i quali avverranno i negoziati per raggiungere un accordo di tregua duraturo. Clausola fondamentale di questo punto sarebbe la garanzia che Israele non riprenderà ad attaccare la Striscia dopo il rilascio degli ostaggi.

Il punto successivo è infatti uno scambio di ostaggi tra le parti: Israele rilascerà 1100 prigionieri palestinesi in cambio di 10 ostaggi israeliani detenuti da Hamas e alcuni cadaveri. È evidente la disparità dello scambio: 1 israeliano contro 110 palestinesi.

Sempre secondo quanto fatto trapelare dalle fonti, il piano prevederebbe anche l'autorizzazione a entrare nella Striscia per "centinaia" di camion di aiuti umanitari; il blocco degli aiuti imposto da Israele è stato allentato nei giorni scorsi, ma i tir entrati a Gaza non bastano a soddisfare i bisogni dei palestinesi, ormai allo stremo delle forze per la mancanza di cibo, acqua, medicine e beni di prima necessità.

L'annuncio di Netanyahu arriva poche ore dopo la nuova operazione di espansione israeliana in Cisgiordania: i ministri della Difesa Katz e delle Finanze Smootrich hanno comunicato che verranno costruiti 22 insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata, sottraendo ancor più territorio ai palestinesi, che sono i legittimi abitanti dell'area come ribadito dalla comunità internazionale. Oltre ad aumentare le operazioni nella Striscia di Gaza quindi Israele ha deciso di fare altrettanto in Cisgiordania e di allargarsi ulteriormente anche ad est.