Usa, Musk lascia Trump e l’incarico di funzionario speciale: “Deluso da legge di bilancio, missione del Doge si rafforzerà solo nel tempo”
Il dissenso nasce in seno al cosiddetto “One Big, Beautiful Bill Act”, il maxi-provvedimento economico approvato la scorsa settimana dalla Camera dei Rappresentanti
Elon Musk, magnate della tecnologia e fino a ieri influente consulente per l’efficienza governativa, ha annunciato le proprie dimissioni dal governo repubblicano di Donald Trump, motivandole con profonde divergenze sul nuovo piano fiscale e di bilancio promosso dalla Casa Bianca. Musk ha diffuso un post su X scrivendo: "La missione di Doge si rafforzerà nel tempo e diventerà uno stile di vita".
Musk lascia Trump e l’incarico di funzionario speciale: “Deluso da legge di bilancio, missione del Doge si rafforzerà solo nel tempo”
A rendere pubblica la decisione è stato lo stesso Elon Musk, attraverso un messaggio affidato a X: "Con il finire del mio periodo come funzionario speciale del governo, vorrei ringraziare il presidente Trump per l'opportunità di ridurre gli sprechi. La missione del Doge si rafforzerà nel tempo, diventando uno stile di vita per tutto il governo", ha scritto, salutando con toni formali ma lasciando trasparire il malcontento che lo ha spinto a compiere questo passo.
Il dissenso nasce in seno al cosiddetto “One Big, Beautiful Bill Act”, il maxi-provvedimento economico approvato la scorsa settimana dalla Camera dei Rappresentanti e ora al vaglio del Senato. Il disegno di legge, considerato il perno dell’agenda interna di Trump, prevede generosi sgravi fiscali e tagli alla spesa, ma secondo molti osservatori – e ora anche secondo Musk – comporterebbe un’esplosione del deficit federale.
"Sono rimasto deluso nel vedere il massiccio disegno di legge sulla spesa, francamente, che aumenta il deficit di bilancio, invece di ridurlo, e mina il lavoro che il team DOGE sta facendo", ha dichiarato Musk in un’intervista alla CBS News.
Il Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE), che ha visto Musk in prima linea nella razionalizzazione della macchina federale con il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti pubblici, sarebbe stato, a detta dell’imprenditore, messo in secondo piano e trasformato in un capro espiatorio.
"Una legge può essere grande o può essere bella. Ma non so se può essere entrambe le cose. È la mia opinione personale", ha aggiunto Musk, con un evidente riferimento ironico al titolo scelto per la proposta legislativa di Trump.
La Casa Bianca ha cercato di ridimensionare l’impatto della rottura, senza però nominare direttamente il magnate. Il vice capo di gabinetto Stephen Miller ha scritto su X: "Il Big Beautiful Bill non è una legge di bilancio annuale... Tutti i tagli al DOGE dovrebbero essere effettuati attraverso una legge separata che miri alla burocrazia federale, secondo le regole del Senato degli Stati Uniti".
La frattura, tuttavia, segna un momento significativo. Musk, che era stato una figura centrale nella campagna per la rielezione di Trump nel 2024 e uno dei principali finanziatori del tycoon, aveva consolidato un rapporto stretto con il presidente, fino a diventare una presenza fissa nei summit governativi.