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Ucraina, "Prigozhin o morirà oppure tra sei mesi ci sarà nuovo golpe in Russia", la previsione choc del giornalista Grozev

Christo Grozev, che lavora come corrispondente per la Russia su Bellingcat, sito di news investigative, aveva già previsto a gennaio, con largo anticipo, il tentato colpo di stato dello stesso Prigozhin, e ora rilancia con un nuovo scoop

16 Agosto 2023

Ucraina, "Prigozhin o morirà oppure tra sei mesi ci sarà nuovo golpe in Russia", la previsione choc del giornalista Grozev

Entro sei mesi o Prigozhin sarà morto o ci sarà un secondo golpe contro Putin”: questa la previsione choc pronunciata da Christo Grozev, capo delle indagini sulla Russia per Bellingcat, il sito internazionale di investigazioni giornalistiche, già autore di numerosi scoop sul Cremlino, oltre a far parte della squadra che quest’anno ha vinto un premio Oscar per il documentario Navalny, noto dissidente dell’opposizione russa.

Ucraina, "Prigozhin o morirà oppure tra sei mesi ci sarà nuovo golpe in Russia", la previsione choc del giornalista Grozev

Grozev è inoltre autore di varie rivelazioni, come quella sull’assassinio del 2015 a Mosca di Boris Nemtsov, altro esponente  dell’opposizione russa, e anche del tentato assassinio nel 2018 da parte di due agenti del Gru, il servizio segreto militare russo, di Sergej Skripal, un ex-agente del Kgb che ha ricevuto asilo politico in Inghilterra. Uno dei suoi scoop più sensazionali e assurdi fu quello della scoperta dell’identità di una spia russa vicino alla base Nato di Napoli, una donna che attirava le mogli dei generali americani con un’associazione di carità e poi andava a letto con i loro mariti, grazie a un microchip impiantato nel gatto della signora da un veterinario italiano. A dare un minimo di credibilità alle sue affermazioni è stata proprio una previsione sullo stesso leader della Wagner quando, nel gennaio scorso, affermò pubblicamente che "entro sei mesi Prigozhin si rivolterà contro Putin”: il tentato golpe lanciato dai mercenari Wagner è avvenuto il 23 giugno, dunque entro il periodo di sei mesi da lui previsto. E adesso il giornalista investigativo di Bellingcat ha rilanciato con questa nuova dichiarazione. “Dopo il tentato golpe di giugno, Putin è andato in tv e ha definito Prigozhin un traditore. Tutti sanno cosa fa Putin a coloro che definisce traditori, ma stavolta non è successo nulla. Chiaramente Putin vuole vedere Prigozhin morto, ma non può ancora farlo. Io dico che entro sei mesi o Prigozhin sarà morto o ci sarà un secondo golpe contro Putin. Sono agnostico fra le due possibilità, ma fermamente convinto che una delle due si verificherà”, ha affermato Grozev in una lunga intervista al Financial Times. Se anche questa sua previsione è destinata ad avverarsi, significa che qualcosa accadrà tra i due non prima delle elezioni presidenziali in programma in Russia nel marzo del 2024.

Gli scenari futuri della Russia 

Nell’intervista Grozev si sofferma in particolare sui possibili scenari della seconda ipotesi, cioè di un nuovo golpe contro Putin: “Un rivolgimento militare sul fronte della guerra in Ucraina, ovvero una sconfitta o una serie di sconfitte per le forze russe, potrebbe essere l’evento scatenante di un secondo colpo di stato. E questo potrebbe essere un golpe meglio coordinato di quello di giugno", ha osservato il giornalista, che poi ha espresso la sua considerazione sull'elitè russa: “Nessuna fazione dell’élite russa considera positivamente la guerra in Ucraina, ma nessuno parla perché nessuno vuole essere il primo o l’unico a muoversi contro Putin. Una cosa è certa però: l’élite russa non vuole vivere in una sorta di Corea del Nord 2.0, con i propri conti bancari congelati a causa delle sanzioni occidentali". A poi parlato della strategia di Putin sulla guerra in Ucraina, che sarebbe quella di "resistere militarmente in Ucraina fino alle elezioni presidenziali americane del novembre 2024, nella speranza che una vittoria di Trump fermi il sostegno della Nato all’Ucraina”. Recentemente Grozev, che è cittadino bulgaro, è stato costretto a lasciare Vienna, dove viveva da alcuni anni, perché i servizi segreti austriaci lo hanno avvertito di una minaccia alla sua sicurezza personale da parte della Russia, ammettendo di non essere in grado di proteggerlo, da qui la sua decisione di trasferirsi negli Stati Uniti.

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