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DG concorrenza Ue, rinuncia dell'economista Usa Fiona Scott proposta da Vestager dopo le polemiche sulla nazionalità

l'Economista americana Fiona Scott ha rinunciato alla guida della Direzione Generale della Concorrenza UE, alla qual era stata proposta dalla Commissaria Vestager: troppe polemiche sulla nazionalità

19 Luglio 2023

DG concorrenza Ue, rinuncia dell'economista Usa Fiona Scott proposta da Verstager dopo le polemiche sulla nazionalità

Dopo diversi giorni di polemiche arriva la conferma che la commissione europea non assumerà un’economista americana alla guida della direzione generale della concorrenza UE. A dare la notizia, con un post su Twitter, l’attuale commissaria in carica della concorrenza, Margrethe Vestager.

Fiona Scott rinuncia alla guida della Commissione Concorrenza Ue, travolta dalle polemiche sulla nazionalità Usa

Scrive Vestager sul suo profilo Twitter, confermando la rinuncia da parte dell’economista statunitense Fiona Scott: “Ho ricevuto una lettera dalla professoressa Fiona Scott Morton che ha deciso di ritirarsi e non assumere l'incarico di capo economista della Concorrenza. Avendone parlato anche con lei, accetto la sua decisione, con rammarico e pieno rispetto per la sua integrità. Le auguro tutto il meglio per il futuro e che continui a usare le sue straordinarie competenze ed esperienza per spingere verso una forte applicazione della concorrenza e di una regolamentazione su entrambe le sponde dell'Atlantico”.

Il messaggio di Vestager viene accompagnato nelle stesse ore da un Tweet della stessa Scott, nel quale spiega le proprie ragioni: “Sono onorata di essere stata scelta, tuttavia, viste le controversie politiche scaturite a causa della selezione di una ‘non europea’ per occupare questo ruolo, ho deciso che la migliore linea di condotta sia quella di ritirarmi, rinunciando all’incarico”.

Diversi gli europarlamentari schieratisi contro la scelta della vicepresidente della Commissione e Responsabile della Concorrenza di nominare, per la prima volta, una cittadina statunitense alla guida di una commissione europea. È in particolare dal gruppo liberale di area macroniana che era arrivata la maggiore opposizione ad una manovra da alcuni vista come una pericolosa intromissione della mano di Washinton a Bruxelles. L’eurodeputato Geoffrey Didier, in particolare, aveva rappresentato la contrarietà affatto nascosta di buona parte dei rappresentanti dei 27 con le parole: “Ammettere una lobbista americana di Gafam nel momento in cui l’Europa cerca finalmente di limitare la loro influenza, è un colmo”.

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