Documenti classificati anche a casa di Mike Pence, ex vice di Trump. Recuperati dall'FBI la sera stessa

Anche a casa di Mike Pence in Indiana sono state scoperte carte sensibili o segrete. Come Biden le ha rese immediatamente e dice di non saperne nulla

Lo scandalo dei documenti classificati ritrovati in posti in cui non dovrebbero essere si allarga. Questa volta è il turno di Mike Pence, ex vice presidente di Trump: una dozzina di carte segrete sono state scoperte e consegnate al Dipartimento di Giustizia. L'FBI è passata a recuperarle nel giro di poche ore. 

Documenti classificati in casa di Mike Pence

Prima, ad agosto 2022, l'ex presidente Donald Trump si rifiuta di riconsegnare scatoloni pieni di documenti segretati, quindi la polizia se li riprende in un blitz nella residenza di Mar-a-Lago. Su di lui si apre un'indagine per capire se abbia altri documenti e per determinare lo scopo della fuga di documenti. 

Poi tocca all'attuale presidente Joe Biden, trovato anche lui in possesso di decine di documenti che avrebbe dovuto rendere al termine del suo mandato come vice presidente di Obama. In tre ondate successive, carte anche top secret e rapporti d'Intelligence sono state scoperti e inviati tempestivamente all'Archivio Nazionale. Dopo i file del vecchio ufficio al Penn Biden Center del 10 gennaio, trovati in realtà ad inizio novembre, e dopo quelli recuperati il 13 gennaio, pochi giorni fa ne sono stati trovati altri nella sua casa a Delaware

Ora è il momento di Mike Pence, ex vice di Trump. Pochi giorni fa il repubblicano ha trovato quattro scatole di documenti nella sua casa a Carmel, Indiana. Ha chiesto allora al suo team di vagliarli "con estrema cautela". Matt Morgan, il suo avvocato, ne ha riconosciuti una dozzina come classificati. Riferisce che Pence li ha "raccolti in un armadietto chiusi a chiave in attesa di ulteriori istruzioni da parte dell'Archivio Nazionale su come gestirli correttamente."

FBI recupera documenti segreti da Pence

Il 19 gennaio gli avvocati di Pence hanno telefonato all'Archivio che gli ha comunicato che, se Pence era d'accordo, sarebbero passati quella stessa sera gli agenti della polizia federale per recuperarli "per presa di possesso diretta". L'ex vice presidente ha accettato di consegnare tutte e quattro le scatole per farne accettare il contenuto. In una lettera separata, i legali fanno sapere che la procedura non è standard

La posizione di Pence ora è scomoda, perché aveva assicurato in più momenti di non aver alcun documento riservato. Ci sono sue dichiarazioni per ogni scoperta riportata dai media; il 10 gennaio, ad esempio, disse: "Sono sicuro che il trasporto dei miei documenti dall'ufficio di vicepresidente alla mia casa sia stato fatto in modo attento."

Il suo avvocato oggi ribadisce che Pence "era completamente all'oscuro dell'esistenza di documenti riservati o classificati nella sua abitazione"; afferma che i documenti "sono stati  inseriti per errore negli scatoloni e trasferiti nella casa dell'ex vice presidente alla fine dell'amministrazione." Trump, sul suo social Truth, scrive che Pence è un "uomo innocente" e che "non si è mai comportato in modo disonesto".