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Trump, la Camera pubblica la sua dichiarazione dei redditi. Conti correnti all'estero di cui uno in Cina

Sono stati resi noti i conti di Donald Trump dal 2015 al 2020. "Non avrebbero dovuto farlo", ha dichiarato l'ex inquilino della Casa Bianca

30 Dicembre 2022

Trump, la Camera pubblica la sua dichiarazione dei redditi. L'ira dell'ex presidente Usa

Fonte: Imago

La dichiarazione dei redditi dell'ex presidente americano Donald Trump è stata pubblicata oggi dalla Camera. La battaglia legale è durata anni e ora la diffusione e realtà, tra le ire del tycoon che replica: "Non avrebbero dovuto farlo". Secondo le ultime indiscrezioni Trump avrebbe avuto conti correnti bancari all'estero fra il 2015 e il 2020, incluso uno in Cina dal 2015 al 2017. È questa una delle rivelazioni più importanti unita al fatto che non avrebbe pagato tasse nel 2020.

Trump, dichiarazione dei redditi resa pubblica. Conti correnti in Cina

Un'iniziativa che non avveniva dal 1973, quando fu l'ex presidente Usa Richard Nixon ad essere bersagliato dal'agenzia delle entrate americana. Trump avrebbe subito una perdita di 4,8 min nel 2020, ragion per cui nello stesso anno non avrebbe pagato le tasse. Lui e l'ex first lady nello stesso anno hanno anche chiesto un rimborso fiscale di 5,47 milioni di dollari. Al contrario, nei primi tre anni della sua presidenza, l'ex inquilino della Casa Bianca pagò 1,1 milioni di dollari. I documenti fanno luce sulle finanze del presidente e vanno a completare le informazioni parziali trapelate nel corso degli anni.

Dichiarazione dei redditi di Trump, il tycoon: "Non avrebbero dovuto farlo"


Donald Trump si è inevitabilmente scagliato contro i democratici e la Corte Suprema, dichiarando: "I democratici non avrebbero dovuto farlo, la Corte Suprema non avrebbe dovuto approvare" la diffusione delle tasse perché questo potrebbe "portare a cose orribili per molte persone. I democratici radicali di sinistra usano come arma qualsiasi cosa". Per quei documenti, sottolinea Trump "ho avuto successo e sono stato in grado di usare alcune deduzioni fiscali per creare migliaia di posti di lavoro".

Un report separato pubblicato dalla Commissione ha mostrato che l'agenzia delle tasse non ha, però, fatto verifiche sui redditi di Trump durante i primi due anni della sua presidenza, un controllo che è invece obbligatorio sulle dichiarazioni dei redditi di tutti i presidenti.

 

 

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