Golden power, Mef comunica a Bruxelles: prescrizioni su UniCredit decadute, regole definite per operazioni in Russia

Il Tesoro precisa che eventuali future offerte richiederanno un nuovo procedimento; Palazzo Chigi ha indicato regole per pagamenti e attività russe conformi alle norme internazionali

Il Ministero dell’Economia ha comunicato alla Commissione europea che le prescrizioni di golden power imposte a UniCredit in relazione all’ops su Banco Bpm non sono più applicabili, a seguito della rinuncia dell’istituto guidato da Piazza Gae Aulenti all’operazione. La posizione è stata formalizzata in una risposta inviata da via XX Settembre nell’ambito della procedura sui poteri speciali avviata prima dell’estate.

Secondo il Tesoro, qualora UniCredit presentasse in futuro una nuova offerta — anche identica a quella originaria — sarebbe necessario aprire un nuovo procedimento, con un’autonoma valutazione e una nuova delibera del Consiglio dei ministri. La Commissione europea ha già espresso perplessità preliminari su questa interpretazione, ipotizzando che il decreto emanato a Pasqua possa violare l’articolo 21 del Regolamento Ue sulle concentrazioni e altre norme comunitarie.

Chiarimenti sulle prescrizioni

Nella risposta a Bruxelles, il Mef ha precisato di aver fornito a UniCredit, in sede di monitoraggio, chiarimenti su diversi punti, superando alcune obiezioni iniziali della Commissione. Il Ministero ha sottolineato che le prescrizioni devono essere applicate secondo criteri di collaborazione e buona fede, verificando se eventuali inadempienze siano effettivamente attribuibili all’operatore.

Sul capitolo Russia, il Mef ha chiarito che il termine di nove mesi per l’uscita dal mercato avrebbe potuto essere prorogato in caso di mancata autorizzazione da parte delle autorità locali. Inoltre, i pagamenti non sarebbero stati inclusi tra le attività da cessare, a condizione che fossero conformi alle normative internazionali, prudenziali e antiriciclaggio, per evitare impatti negativi sulle imprese italiane presenti in Russia.

La sentenza del Tar e il richiamo del Governo

Il decreto con le prescrizioni era stato impugnato da UniCredit, ma il Tar del Lazio ne ha confermato la struttura, annullando solo in parte due prescrizioni per motivi legati alla durata. I giudici hanno riconosciuto la legittimità del ricorso ai poteri speciali per tutelare la sicurezza economica, ritenuta parte integrante della sicurezza nazionale.

Il Governo, nella sua nota, ha richiamato la sentenza del Tar, sottolineando di essersi attenuto alle valutazioni del tribunale, che ha esaminato sia i fondamenti legali e fattuali del provvedimento sia le relazioni di competenza tra autorità italiane ed europee, comprese Commissione e Bce. La Commissione europea valuterà ora la risposta italiana, come confermato dalla portavoce Lea Zuber.

Procedura Eu Pilot in corso

Parallelamente, nell’aprile scorso la Commissione ha avviato con l’Italia un confronto nell’ambito della procedura Eu Pilot sulla normativa nazionale sui poteri speciali, che consente interventi in operazioni nel settore finanziario. Palazzo Chigi ha già trasmesso la propria replica alla lettera di Bruxelles, attualmente al vaglio della Commissione.

L'avanzata di Crédit Agricole su Banco BPM e il nodo delle prescrizioni golden power

Il Governo aveva imposto tre condizioni all’operazione UniCredit: equilibrio tra impieghi e masse, acquisto di titoli di Stato italiani e assenza di esposizione in Russia. Crédit Agricole le rispetta tutte, quindi, se il Golden Power non considera la nazionalità dell’acquirente, l’operazione che l'istituto francese starebbe valutando su Banco BPM potrebbe procedere senza ostacoli. La banca francese, vicina al 25% di Banco BPM, supera il 20% di partecipazione che viene iscritta a patrimonio, garantendo stabilità di bilancio e riducendo il rischio legato alle oscillazioni di Borsa.