Confindustria, Orsini nuovo Presidente: dalla situazione di vantaggio alla corsa singola; domani la votazione del Consiglio

Necessario il 50% dei voti per l'ufficialità, quota che Orsini già avrebbe superato attestandosi circa a quota 110 contro i 77 di Garrone come anticipato dal GdI; note di amarezza nella lettera dimissionaria di Garrone

Edoardo Garrone si è ritirato dalla corsa alla Presidenza di Confindustria lasciando di fatto la strada spianata all'altro candidato già in vantaggio, nonché vicepresidente uscente, Emanuele Orsini: sarà dunque lui con ogni probabilità il nuovo Presidente di Confindustria

Fermo restando la qualità del Presidente di Erg Edoardo Garrone, il quale non è da escludersi possa andare ora incontro alla Vicepresidenza di Confindustriache Orsini avesse maggiori chance lo si era già intuito dalle sensazioni raccolte da Il Giornale d'Italia durante il suo discorso al Consiglio Generale, nel quale Orsini aveva parlato a braccio per 25 minuti: un discorso considerato "valido ed empatico". Dalle informazioni raccolte poi, Il Giornale d'Italia era stato in grado di spiegare come, grazie a un accordo con il Presidente di Federacciai Gozzi, Orsini fosse volato verso le 110/112 preferenze, evidenziando già una netta vittoria su Garrone data la differenza di almeno 15 voti. 

Confindustria, Emanuele Orsini nuovo Presidente

Salvo sorprese sarà dunque Emanuele Orsini il nuovo Presidente di Confindustria, a patto che in consiglio generale riesca a raccogliere almeno la metà della preferenze, superando dunque la soglia di 94 voti necessari che, come già anticipato, avrebbe già oltrepassato. 

Si riunirà domani, giovedì 4 aprile, il consiglio generale che voterà per designare il prossimo leader; era successo solamente una volta nella storia che a questo punto arrivasse un unico candidato. L'elezione con il voto dell'assemblea è prevista invece per il 23 maggio. 

Presidenza Confindustria, le dimissioni di Edoardo Garrone 

Nel pomeriggio Edoardo Garrone si è ritirato dalla corsa alla Presidenza di Confindustria attraverso una lettera dal retrogusto amaro, in cui si dice: "commosso ed emozionato per una Confindustria forte, occorre innanzitutto mettere un candidato nelle condizioni di potersi scegliere la propria squadra e la propria struttura liberamente, senza alcun condizionamento e negoziazione che lo renderebbe debole e ne sancirebbe il fallimento sin dall'inizio"

Questa condizione a mio avviso, nella coerenza del fine che mi ha mosso sin d’ora, – prosegue Garrone – è possibile in un solo modo. È infatti evidente che in Confindustria si sono determinate forti fratture e forti tensioni (per il caso Gozzi, ndr). Non serve all’associazione che un candidato possa vincere per qualche voto, magari frutto di "impegni o scambi" eccessivi e per me intollerabili e inaccettabili. Solo sostenendo un unico candidato e mettendolo nella condizione ideale per forza e autonomia, si può garantire la miglior governabilità alla nostra Confindustria".

Garrone quindi continua: "La scelta di anteporre il fine alla persona, mi impone quindi di fare un passo indietro e di consentire ad Emanuele Orsini di trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità, in nome di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli".

Chi è Emanuele Orsini, il nuovo Presidente di Confindustria 

Emiliano, classe 1973, è il vicepresidente di Confindustria con delega al Credito, alla Finanza e al Fisco. Dopo gli studi, ha proseguito il percorso presso Sistem Costruzioni, azienda di famiglia leader in edilizia in legno e logistica industriale. Nel 2017 è Presidente di FederlegnoArredo e Federlegno Arredo Eventi Spa, società proprietaria del Salone del Mobile di Milano. È attualmente Amministratore Delegato di Sistem Costruzioni Srl, e di Tino Prosciutti SpA. Presidente di Maranello Residence Srl. Consigliere delegato di Sistem Cubiertas Iberica Sl. Consigliere di amministrazione di AFI – Associazione Forestale Italiana.