BCE e ombrello anti-spread, borse in rosso: da settembre +0,25% aumento tassi

La BCE pensa a manovre di salvataggio ben motivate come il "whatever it takes" di Mario Draghi e annuncia che a settembre l'incremento sui tassi sarà dello 0,25% e non di mezzo punto. L'annuncio fa stizzire gli investitori e intanto ieri lo spread ha toccato i 245 punti base

La BCE sarebbe pronta a lanciare un nuovo ombrello anti-spread per frenare l'aumento del differenziale. Già ad inizio mese il Financial Times aveva provocato La BCE pubblicando un programma di salvataggio che avrebbe consentito di scambiare titoli italiani con quelli tedeschi, suggerendo alla BCE che avrebbe potuto scambiare l'enorme quantità di titoli.
È all'interno del palazzo della Banca Centrale Europea commentano male quelle anticipazioni del Financial Times perché avrebbero creato all'interno di investitori aspettative tali da voler sfidare la BCE perché mantenga questa promessa che è stata soltanto una promessa giornalistica, pensata e ideata dal Financial Times.

BCE e ombrello anti-spread: serve il whatever it takes


Ma la Banca Centrale Europea ha una florida storia di salvataggi alle spalle e per attuare un operazione anche in questo difficile 2022 dove i titoli di stato italiani a quotazione decennale hanno superato il 4%, necessita di motivazioni forti almeno quanto il whatever it takes di Mario Draghi.

Ieri infatti lo spread btp-bund ha toccato i 245 punti base e ha chiuso la giornata 236. Una forbice troppo ampia e dalle forti oscillazioni che presagisce un decollo appena iniziato. Avevamo già scritto che nella situazione di 7 giorni fa, lo spread non sarebbe rimasto sotto i 200 punti tanto a lungo e, infatti, il decollo è cominciato poco dopo.

L'aereo su cui il differenziale tra i BTP italiani e i Bund tedeschi è decollato sta ancora ritirando le ruote all'interno e sta prendendo quota. Se la banca Centrale Europea volesse frenare quest'ascesa dovrebbe pensare a un aumento dei tassi dello 0,25 con la possibilità di replicarlo dopo poco. Gli investitori lo sanno che l'Italia si è instradata su un terreno di riforme che le consentirà di ripagare il debito contratto durante la pandemia nonostante il debito pubblico sia già alle stelle.

BCE e ombrello anti-spread: le comunicazioni mutevoli di Lagarde

Tuttavia il mercato si è stizzito per le dichiarazioni contrastanti provenienti dal palazzo della banca centrale: se Christine Lagarde ha parlato dell'incremento di mezzo punto percentuale entro settembre, la banca Centrale Europea aveva invece annunciato soltanto un quarto di punto, un misero 0,25, contro il rialzo di 0,50.

Non si tratta di un fraintendimento oppure di un errore nella comunicazione istituzionale, piuttosto dell'intromissione dei cosiddetti "falchi" che con l'innalzamento dei tassi non sono molto d'accordo. È molto più probabile che a settembre ci sarà un rialzo solo dello 0,25, ma questo dipenderà dall'andamento dell'inflazione e dal contesto economico. Sicuramente allo stato attuale serve un salvagente potente almeno quanto il whatever it takes di Mario Draghi perché la situazione non è inasprita solo dallo spread che avanza, ma anche dall'inflazione dilagante dalla recessione ormai alle porte.

Secondo altri economisti la sfiducia nei mercati si sarebbe abbattuta come una scure sull'Italia, perché i governi europei non sono riusciti a introdurre il price cap sul gas e ciò potrebbe costringere la banca Centrale a rallentare l'economia.