Banca Sistema: al Festival internazionale dell’economia presentato “Monte dei Pegni, un anticipo dal futuro”

L’introduzione del libro presentato a Torino è di Gianluca Garbi AD di Banca Sistema: “I Monti di Pietà non sono dei meri retaggi del passato, ma possono rappresentare una parte importante del mondo del credito nel futuro.”

Il Festival internazionale dell’economia di Torino è stata l’occasione per Banca Sistema di presentare anche in questa prestigiosa cornice il libro “Monte dei Pegni, un anticipo dal futuro” edito da “la nave di Teseo”. Il volume scritto da Elena Loewenthal, con l’introduzione a firma di Gianluca Garbi, Amministratore Delegato di Banca Sistema.

Banca Sistema: Il Monte dei Pegni raccontato attraverso storie straordinarie di persone e oggetti ordinari

Il libro è disponibile nelle librerie e sugli store anche in formato ebook raccoglie in 176 pagine 15 storie di personaggi che grazie allo strumento del credito su pegno hanno dato una piccola o grande svolta alla propria vita.

Protagonisti delle storie sono quegli stessi uomini e donne, giovani e meno giovani, quell’umanità che passa ogni giorno al Monte dei Pegni e che potremmo ritrovare nei luoghi di tutti i giorni, dal parrucchiere, al supermercato, al ristorante o in viaggio. Li accomuna un gesto nato nei tempi lontani ma che molti compiono ancora oggi, quello di lasciare un proprio oggetto di valore in cambio di una somma di denaro con la prospettiva di riscattarlo in futuro. Ciascuno ha la sua storia e, così, il Monte dei Pegni diventa un immenso libro che gli oggetti e le vite scrivono ogni giorno, uno spaccato della nostra società raccontato attraverso gli oggetti e il significato che diamo loro.

Nell’introduzione al volume, Gianluca Garbi ripercorre alcuni passaggi della storia dei Monti di Pietà evidenziando cosa ha portato alla creazione di questa particolare forma di finanziamento; poi guida il lettore fino ai giorni nostri soffermandosi sugli aspetti più attuali di questo strumento finanziario, a cui si ricorre per ottenere liquidità immediata impiegando beni spesso di valore economico importante ma di basso valore di utilizzo, per far fronte a una contingenza, fare un piccolo investimento o soddisfare un desiderio.

“E’ stato un onore per me scrivere l’introduzione al volume di Elena Loewenthal che si affianca alla prefazione del Professor Luca Ricolfi” ha commentato Gianluca Garbi, Amministratore Delegato di Banca Sistema. “I Monti di Pietà non sono dei meri retaggi del passato, ma possono rappresentare una parte importante del mondo del credito nel futuro. Il credito su pegno è uno strumento che coglie le esigenze della società moderna di utilizzare qualcosa in disuso per ottenere del denaro, trasformando così il patrimonio accumulato dalle famiglie in flusso finanziario attuale. E’ dunque uno strumento della moderna shared economy, dove non è più necessario possedere ma condividere.”

Banca Sistema, Gianluca Garbi:” Il Monte di Pietà è il modo più moderno e libero di fare credito”

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Gianluca Garbi, AD Banca Sistema a Il Giornale d’Italia: “ Per noi il Monte di Pietà è quanto di più moderno ci possa essere, il modo per dare soldi alle persone in modo assolutamente libero, nessuno fa indagini patrimoniali, chiede i motivi degli investimenti e quindi è il modo più libero di fare credito alle redò e che lo utilizzano come ritengono più opportuno. La

Cosa più importante che pochi sanno è che solo una piccolissima parte dei beni che vengono dati a pegno poi alla fine va finire all’asta per rimborsare il finanziamento e questo è il 5% a livello nazionale. Nella nostra esperienza, siamo la banca che ha la quota maggiore dell’attività di pegno in Italia è addirittura del 3%, quindi vuol dire che nel 97% dei casi le persone che richiedono questi finanziamenti sono in grado di restituire i soldi e andare avanti. Quindi è assolutamente attuale fa parte dell’economia circolare dove si prende qualcosa di vecchio, di desueto ma con valore affettivo, lo si mette a garanzia e si ottiene de denaro per far fronte alle proprie esigenze o per inseguire i propri sogni.”

“Il Monte dei pegni potrà avere uno sviluppo interessante se si guarda a quello che è la nostra società. Noi siamo come Italia uno dei Paesi che ha il più grosso patrimonio personale nel mondo dell’OCSE e siamo un Paese che produce poco reddito e quindi come fare a mantenere lo stato sociale attuale, il proprio status si vita senza produrre reddito. Quello che facciamo, prendiamo un pezzo del patrimonio mettendolo a garanzia per poter utilizzare questi soldi per seguire le proprie ambizioni e seguire il proprio status sociale di persone che vivono in questa società occidentale.”

Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Anfossi:”Il Monte di pietà svolge una funzione sociale molto importante”

VIDEO - Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Anfossi:”Il Monte di pietà svolge una funzione sociale molto importante”

Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo a Il Giornale d’Italia:” Un’attività che a noi della Compagnia di San Paolo sta particolarmente a cuore. La Fondazione che rappresento ha origine nel 1563 a Torino e una delle prime azioni che venne fatta fu ricostituire il Monte di pietà, all’epoca per combattere l’usura e dare la possibilità di avere una fonte di microcredito. Questo Monte di Pietà si sviluppa molto nel ‘700 e nell’800 e l’origine della Banca che poi si unì a Intesa e oggi è una delle più grandi banche italiane ed europee che è appunto Intesa San Paolo. Vero è che spesso si pensa che questi istituti siano un retaggio dell’antichità oppure qualcosa di vicino allo sfruttamento della povertà. Quello che si scopre leggendo questo libro è che è un soggetto che svolge una funzione sociale importante e che nella stragrande maggioranza dei casi i pegni vengono riscattati e quindi viene utilizzata per far diventare liquido quel patrimonio di famiglia che è liquido nei beni.”

“Penso che possa essere utile avere la possibilità in certe fasi della vita temporanee poter disporre con questo strumento di una liquidità per magari fare un investimento oppure superare un periodo di difficoltà, sempre nell’ottica che sia sostenibile e che poi si possa tornare a riappropriarsi dei propri beni che sono anche affetti come sappiamo.”

Elena Loewenthal, autrice "Monte dei Pegni. Un anticipo dal futuro": "Il Monte di Pietà mette in discussione il nostro rapporto con gli oggetti"

VIDEO  -Elena Loewenthal, autrice "Monte dei Pegni. Un anticipo dal futuro": "Il Monte di Pietà mette in discussione il nostro rapporto con gli oggetti"

Elena Loewenthal, autrice libro "Monte dei Pegni. Un anticipo dal futuro" a Il Giornale d'Italia: "Questo libro nella realtà ha un precedente di tanti anni fa quando scoprii per caso l'esistenza del Monte di Pietà a Torino, mi incuriosì quello che era e che è. Lo studiai e ne vennero fuori dei racconti totalmente inventati. L'esperienza si è replicata su sollecitazione di Banca Sistema e questi racconti derivano da spunti di periti del Banco dei Pegni che in due righe raccontavano casi particolari sui quali ho lavorato inventando delle storie. Quanto è attuale il Monte di Pietà? Non so quanto sia attuale, ma mette in discussione il rapporto con gli oggetti, con quel che siamo e che abbiamo. E' un luogo interessante per quello perché ci mette tutti in discussione. Le storie sono attuali perché sono storie di oggi. I banchi dei pegni esistono, sono esercizi attivi che la gente frequenta e usa".