Chissà se la quinta stagione di Stranger things, da pochi giorni distribuita su Netflix, riuscirà a dare una scossa al business del servizio in streaming in Italia, che da qualche stagione, al netto della sbornia di Squid Games e del bellissimo Adolescence, non riesce più a diventare reale fenomeno di costume.
Come certificano i dati di JustWatch relativi ai consumi svod (video on demand con abbonamento) in Italia nel terzo trimestre luglio-settembre 2025, infatti, è Prime Video di Amazon ad avere la quota di mercato più grande, al 26% (in flessione di un punto rispetto al secondo trimestre aprile-giugno del 2025), mentre Netflix si accomoda al secondo posto, con il 25% e un calo di due punti. Disney+ rafforza la propria posizione di terzo player sulla Penisola, salendo di un punto fino al 19%. E questi tre operatori, da soli, controllano quindi il 70% del mercato dello streaming a pagamento (dalla analisi di JustWatch sono esclusi operatori free come YouTube e RaiPlay, o i servizi in streaming a pagamento ma specifici sportivi, tipo Dazn), lasciando al resto della compagnia solo le briciole. E sulle briciole si dovrà avventare anche il nuovo servizio Hbo Max di Warner Bros. Discovery, al via in Italia dal prossimo 13 gennaio.
In crescita di due punti Apple Tv+, che raggiunge l’8% e supera Now di Sky stabile al 6%. Infinity+ di Mediaset e Paramount+ (fresca di accordo con TimVision) si attestano entrambe al 5% (con quest’ultima che conquista un punto rispetto al trimestre scorso). Chiudono stabili Discovery+, che mantiene una quota del 2%, e Mubi con l’1%.
Guardando più complessivamente all’andamento da gennaio a settembre, si può evidenziare come Netflix abbia un calo costante e piuttosto marcato, mentre Prime Video, pur tendenzialmente in discesa, flette meno. Bene Disney+, in crescita mese dopo mese da inizio anno. Quanto agli operatori più piccoli, Apple TV+ ha un andamento positivo in tutto il 2025, così come Infiniy+. Sostanzialmente stabili tutti gli altri.
L’analisi di JustWatch fornisce poi pure una panoramica sull’andamento delle piattaforme nel resto del mondo. Nel terzo trimestre, Netflix mantiene un leggero vantaggio su Prime Video in diversi mercati. Nel Regno Unito, la piattaforma domina con il 24% contro il 23% di Prime Video, raggiunto da Disney+, che consolida così la sua crescita.
In Francia Netflix resta in testa con il 25%, seguita da Prime Video al 24%; in Australia Netflix si conferma al comando con il 24% davanti a Prime Video fermo al 21% mentre in Spagna il divario si amplia: 23% per Netflix contro il 19% per Prime Video.
Situazione opposta in Germania, dove Prime Video continua a guidare con il 27%, due punti percentuali in più rispetto a Netflix (25%). Negli altri principali paesi il margine è più contenuto e ammonta ad un solo punto percentuale: in Canada (23% vs. 22%) e in Brasile (22% vs. 21%) Prime Video mantiene un vantaggio, così come negli Stati Uniti, dove precede Netflix di un solo punto percentuale.
Disney+ è il terzo player nei principali mercati europei e negli Stati Uniti, mentre, come si è visto, aggancia al secondo posto Prime Video nel Regno Unito.
E sempre Disney+ conferma la sua terza posizione tra le piattaforme di streaming in Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito con un trend in continua ascesa. In Germania il divario col secondo posto è del 7% (era l’8% il secondo trimestre), in Italia del 6% (era il 9%), in Francia al 4% (era il 5%) e in Spagna, dove era il 4% il secondo trimestre, si dimezza ad un ristretto 2%. Negli Stati Uniti Disney+, che lo scorso trimestre aveva sorpassato Hbo Max, consolida il terzo posto dietro a Prime Video e Netflix. Questo trend di avvicinamento alla seconda posizione da parte di Disney+ è ancora più evidente nel Regno Unito, dove questo trimestre ha agganciato al secondo posto Prime Video al 23% grazie anche al lancio di nuove
produzioni, soprattutto locali, che hanno attirato nuovi spettatori.
Non sorprende che le grandi piattaforme internazionali, grazie alle loro risorse e produzioni, siano in testa in quasi tutti i mercati. E proprio per arginare questo fenomeno Mfe-Mediaset sta tentando di creare un grande network europeo in grado di competere meglio con questi colossi. Intanto, sui singoli mercati, ci sono comunque alcuni provider locali in grado di ottenere quote di mercato rispettabili. L'esempio più evidente si trova in Francia, dove Canal+ occupa un eccellente quinto posto con un solido 8%, perdendo tuttavia due punti percentuali rispetto al trimestre precedente. In Spagna, Filmin e Movistar+ si posizionano appaiate al sesto posto con il 5%, con Movistar+ che aumenta la sua quota di un punto. Lo stesso accade in altri paesi europei, come nel Regno Unito, dove ITVX occupa la quinta posizione con il 6% (stabile rispetto agli ultimi due trimestri precedenti), o in Italia, dove troviamo Infinity+ di Mediaset al sesto posto con il 5% (invariato), così come Rtl+ in Germania, settima con il 5%.
di Stefano Bastoni