Garlasco, spuntato secondo pizzino di Giuseppe Sempio su “spese legali” per Andrea, presenti cifre, ma non destinatari dei soldi

Il nuovo appunto attribuito da Andrea al padre comprenderebbe sì una serie di cifre, ma quasi tutte prive di un nome, a eccezione di una consulenza tecnica al generale Garofano e di una parcella per l’ex legale dei Sempio, Massimo Lovati

È spuntato un nuovo documento al centro dell’inchiesta sul caso Garlasco: un secondo pizzino che Giuseppe Sempio avrebbe redatto per annotarele spese legalisostenute in favore del figlio Andrea, unico indagato dalla Procura di Pavia per l’omicidio di Chiara Poggi dopo la precedente archiviazione del 2017. Il foglietto, pur riportando diverse cifre, non indicherebbe con chiarezza i destinatari dei soldi, fatta eccezione per la parcella del generale Garofano e dell’avvocato Lovati. Il documento, anticipato dallo stesso Andrea a Bruno Vespa, sarebbe stato sequestrato dagli investigatori, anche se non chiarirebbe l’effettivo utilizzo delle somme indicate.

Garlasco, spuntato secondo pizzino di Giuseppe Sempio su “spese legali” per Andrea, presenti cifre, ma non destinatari dei soldi

Secondo quanto trapela da ambienti investigativi, il nuovo pizzino arricchisce un quadro già complesso. Giuseppe Sempio, infatti, è indagato dalla Procura di Brescia per la presunta corruzione in atti giudiziari contestata all’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, che secondo l’accusa avrebbe ricevuto denaro per archiviare la posizione di Andrea. Un’ipotesi su cui la magistratura sta cercando di fare piena luce.

Il nuovo appunto attribuito da Andrea al padre comprenderebbe sì una serie di cifre, ma quasi tutte prive di un nome, a eccezione — come riportano fonti vicine all’inchiesta — di una “consulenza tecnica al generale Garofano” e di una parcella per “l’ex legale dei Sempio, Massimo Lovati”. Nessun altro destinatario risultarebbe identificabile.

Parallelamente, torna a emergere la figura dell’ex carabiniere Silvio Sapone, coinvolto nelle indagini sulla presunta corruzione legata al caso Garlasco. La mattinata di oggi è stata segnata da un episodio particolare: i carabinieri di Milano, muniti di un decreto di perquisizione, si sono presentati presso un’abitazione di Garlasco intestata alla famiglia Sempio, ma che — come precisato da fonti legali — non sarebbe mai stata occupata da Sapone e risulterebbe al momento affittata.

Accortisi che l’immobile non aveva un legame diretto con l’ex militare, gli uomini dell’Arma lo hanno avvertito del decreto che lo riguardava. Sapone, già sottoposto a perquisizione il 26 settembre scorso, ha immediatamente informato il suo avvocato Massimo Marmonti, che risulta ancora in attesa di ricevere copia formale del provvedimento e di comprendere quali elementi abbiano portato la Procura a disporre un nuovo intervento.

L’avvocato Marmonti ha espresso l’intenzione di andare “fino in fondo” per chiarire le ragioni della mancata notifica del decreto, passaggio essenziale per valutare gli elementi raccolti dagli inquirenti. Sapone è già stato ascoltato due volte: nel giorno delle perquisizioni, il 26 settembre, e nuovamente pochi giorni fa davanti ai magistrati di Brescia.