Garlasco, sequestrati 27 dispositivi tra pc, cellulari e hard disk di ex procuratore Venditti, pm: "Prove di corruzione", difesa: "Violazione privacy"

La pm Claudia Moregola e il Procuratore di Brescia Francesco Prete hanno ordinato venerdì scorso un nuovo sequestro di apparecchi informatici che dovrebbero contenere elementi utili all'accusa di corruzione. Ci vorranno "due mesi" per passarli al setaccio

27 apparecchi, tra computercellularihard diskchiavette usbschede di memoria, sono stati sequestrati dai pm nell'ambito delle indagini per corruzione a carico di Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, e dei carabinieri Silvio SaponeGiuseppe Spoto della "sua" squadra di polizia giudiziaria.

Garlasco, sequestrati 27 dispositivi tra pc, cellulari e hard disk di ex procuratore Venditti, pm: "Prove di corruzione", difesa: "Violazione privacy"

Sono queste le nuove contromosse adottate dal procuratore di Brescia Francesco Prete e dalla pm Claudia Moregola in un decreto di sei pagine nel quale si motiva il sequestro dei dispositivi informatici con l'obiettivo di rintracciare e selezionare il materiale di interesse investigativo che potrebbe aggiungere prove e nuovi dettagli al caso di corruzione di cui è accusato Venditti. Secondo la Procura di Brescia, all'interno del materiale informatico - la cui ispezione richiederà almeno "due mesi" - "sono sicuramente contenuti elementi utili alla prova" del "versamento di denaro agli inquirenti" da parte di Andrea Sempio e della sua famiglia, nonché di possibili soggetti "terzi non individuati". La disposizione di sequestro è stata firmata lo scorso venerdì 24 ottobre e ordinata ai Carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, Gico della Guardia di Finanza di Brescia e Gruppo gdf di Pavia. Il 72enne ormai in pensione Mario Venditti è - lo ricordiamo - accusato di corruzione in atti d'ufficio per aver ricevuto "20-30 mila euro" per "favorire Andrea Sempio nel 2017".

Già lo scorso 26 settembre e, nel caso di Venditti, l'8 ottobre, si erano effettuati casi di sequestro dei dispositivi. Ma il Tribunale del Riesame di Brescia aveva disposto la restituzione del materiale con due ordinanze, datate 17 e 23 ottobre, e confermando il sequestro solo per alcune agende cartacee. In quel caso, si trattò di annullamento motivato da "motivi formali e non di merito". Così recita il provvedimento: "Dai dispositivi delle ordinanze del Tribunale del Riesame si evince che il parziale annullamento del decreto è stato disposto per motivi formali e non di merito".

Tuttavia ora passare al vaglio il materiale risulta indispensabile per i pm, per riuscire ad approfondire le "modalità di svolgimento delle indagini", e per fare luce sui "rapporti" tra polizia giudiziaria e la famiglia di Sempio, assistenti inclusi, nonché sui "canali di monetizzazione del denaro". A quanto emerge, l'attività investigativa riguarderà e-mailmessaggi e appfile vari, foto e metadati, dati di posizionamento e traccimanto, "device notifications" ovvero notizie visibili qualora i messaggi fossero stati cancellati. Per la difesa di Venditti però si tratta di una violazione della privacy. Venditti, tramite il legale Domenico Aiello, ha fatto ricorso al Tribunale del Riesame contro il nuovo sequestro, autorizzato senza indicazione su "quali siano le parole chiavi della ricerca per trovare le prove della presunta corruzione".