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Genova, offre un cocktail a una sedicenne in discoteca e la violenta nella toilette dopo averla fatta bere

L'uomo è stato condannato dal giudice a 4 anni e 10 mesi con il rito abbreviato. A incastrarlo la chat con un'amica e alcune denunce per episodi simili

20 Ottobre 2025

Genova, offre un cocktail a una sedicenne in discoteca e la violenta nella toilette dopo averla fatta bere

L’offerta d’un cocktail, e nel giro di pochi minuti la ragazza di 16 anni che aveva conosciuto poco prima nel locale si sente male. Il ventiseienne che le ha dato la bevanda si offre di accompagnarla in bagno, dove la violenta per 10 minuti. Poi la riporta al divanetto dov’era con un’amica, si dilegua tra buio, luci e musica e fa perdere le proprie tracce.

È andata così, secondo il giudice Carla Pastorini che nei giorni scorsi ha condannato a 4 anni e 10 mesi per violenza sessuale un ecuadoriano di 26 anni. Il processo si è svolto con rito abbreviato, con lo sconto d’un terzo della pena (senza questa procedura la condanna finale avrebbe superato i sette anni). Le indagini, condotte dai poliziotti della squadra mobile, sono nate dopo la denuncia della vittima, una studentessa genovese, e della vicenda non s’era mai avuta notizia finora. Per ripercorrere il caso è necessario tornare alla serata del 20 agosto 2022, all’interno d’una discoteca di corso Italia, a Genova,  che ha collaborato alle indagini. La sedicenne è lì insieme alla madre d’una sua amica e a quest’ultima. La donna in quel momento sta ballando, mentre le due adolescenti sono sedute. A quel punto si avvicina l’uomo che sarà poi condannato, il quale si presenta come “Riccardo”. Parla con la vittima e le porge un drink a base di vodka, gin, tequila e rum bianco, chiamato “Benzina”. A stretto giro, è la ricostruzione compiuta dalla polizia in base al resoconto dlle due giovani, la sedicenne si sente stordita, non sta bene e Riccardo l’accompagna in bagno “quasi trascinandola”, dirà più avanti l’amica della vittima. Dentro la toilette avviene quello che il tribunale ritiene uno stupro oltre ogni ragionevole dubbio. E dopo una decina di minuti Riccardo torna insieme alla ragazza verso lo stesso divano da cui s’erano allontanati, fa sedere la  giovane accanto all’amica e s’allontana.

Nei giorni successivi la studentessa denuncia l’episodio alle forze dell’ordine, che avviano le indagini ascoltando una serie di testimoni. E tra gli elementi “di rilievo” evidenziati sia dagli inquirenti ci sono alcuni fatti precedenti, che riguardano l'uomo accusato dello stupro e vanno ai loro occhi tenuti in considerazione. Era stato denunciato nel 2017 da una minorenne, che lo accusava di averne abusato nei bagni d’un locale a Chiavari. Una teste aveva a sua volta riferito d’aver subito in seguito un tentativo di abuso - sempre da “Riccardo” - nei gabinetti della scuola dove entrambi erano iscritti, che non s’era concretizzato solo per l’intervento d’un compagno. E ancora: nelle chat telefoniche estrapolate dal telefono dell’indagato, e pure questo dettaglio è agli atti del procedimento appena concluso, risultano messaggi a una conoscente, risalenti a diverso tempo fa, nei quali riferisce d’essere stato denunciato da una ragazza con cui aveva avuto rapporti in una toilette.

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