Genova, lo spaccio del centro storico passava da una coppia di ristoratori etnici, 32 indagati e 20 in carcere
Intercettazioni e pedinamenti hanno consentito di risalire a due senegalesi che rifornivano i pusher. Oltre 150 gli episodi documentati dalla polizia locale
Unacoppia di coniugi africani, residenti nel centro storico di Genova ma con un negozio di alimentari nel quartiere di Sampierdarena, riforniva una grande quantità di spacciatori di crack e cocaina che vendevano poi le dosi in particolare tra la Darsena e Pré. A interrompere il fluente traffico le indagini della polizia locale, coordinate dalla Procura, che hanno portato questa mattina all’alba all’esecuzione diuna ventina di ordinanze di custodia cautelare in carcerein una maxi operazione che ha visto impegnati un’ottantina di agenti. L’indagine, nata alla fine del 2023, grazie anche ad una segnalazione pervenuta dalla cittadinanza e condotta dal Gruppo operativo contrasto stupefacenti del nucleo centro storico della polizia locale di Genova – sotto la direzione della Procura della Repubblica – ha avuto ad oggetto l’analisi del traffico di stupefacenti gestito e organizzato da unacoppiaoriginaria del Senegal. I due secondo gli investigatoririfornivano di cocaina e crack numerosi spacciatori operanti nei vicoli della città vecchiae nel quartiere di Sampierdarena utilizzando come base di spaccio sia la propria abitazione e, in particolare,un locale etnico situato nel quartiere di Sampierdarena. I due, infatti, erano soliti riforniregli spacciatori acquirenti all’interno del locale, lontano dalle piazze di spaccio del centro storico, così da evitare più pregnanti controlli e destare meno sospetti.
Le indagini, che si sono estese grazie anche all’utilizzo diintercettazioniambientali all’interno del ristorante etnico, hanno consentito di registrare le modalità di svolgimento del traffico di stupefacenti. Le attività tecniche hanno evidenziato come la coppia operasse all’interno del locale, spesso alla presenza della figlia neonata, occultando lo stupefacente sulla propria persona nonché nella cucina dell’esercizio. In particolare, sono state intercettateconversazioni in cui la coppia consigliava agli spacciatori di occultare lo stupefacente in boccaper evitare sequestri, conversazioni in cui si discuteva di come cucinare il crack e trarne il massimo profitto, discorsi relativi alla massiccia presenza di forze dell’ordine in centro storico e di come queste stessero ostacolando il traffico di stupefacenti, nonché i vari momenti in cui lo spaccio avveniva all’interno del locale mediante modalità consolidate di scambio tra denaro e droga. Rifornimenti che comunque avvenivano anche presso l’abitazione della coppia o nella zona della Darsena al di fuori degli orari di apertura del locale.
Gli spacciatori, dopo aver ricevuto lo stupefacente, si recavano in centro storico per gli incontri con i clienti, in particolare nella zona di via di Pré e della Darsena. Nell’ambito dell’indagine sono stati effettuati arresti in flagranza e numerosi sequestri di sostanza e denaro. Il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura, ha disposto20 custodie cautelari in carcere, un obbligo di firma quotidiano e un divieto di dimora in Genova e provincia e dieci denunce. Perquisizioni personali e locali hanno portato al sequestro di denaro e stupefacente. In totale l’indagine, nell’arco di un breve periodo, ha consentito di registrare e contestareoltre 150 episodi di detenzione e spaccio.
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