Gaza, Landini annuncia sciopero generale Cgil per il 25 ottobre: "Stop al genocidio, basta comprare e mandare armi a Israele"

Landini rilancia la mobilitazione nazionale del 25 ottobre: pace, lavoro e giustizia sociale al centro. “Basta armi, investiamo in sanità e salari”

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha annunciato un altro sciopero generale in tutta Italia fissato per il 25 ottobre, anche questo per chiedere lo stop al genocidio in corso a Gaza, sia per mobilitare le piazze contro l'acquisto e la compravendita di armi verso Israele, che "ci rende complici" del massacro.

Gaza, Landini annuncia sciopero generale Cgil per il 25 ottobre: "Stop al genocidio, basta comprare e mandare armi a Israele"

Il 25 ottobre l’Italia tornerà in piazza. La Cgil ha confermato la giornata di mobilitazione nazionale contro le politiche economiche del governo Meloni e in solidarietà con il popolo palestinese. Dall’assemblea di Napoli, il segretario generale Maurizio Landini ha rilanciato l’appuntamento: “In questi tre anni i lavoratori dipendenti e i pensionati hanno pagato 24 miliardi di tasse in più a causa dell’inflazione. Quei soldi devono tornare a chi li ha versati, sotto forma di investimenti in sanità, scuola e salari”.

La manifestazione, che si terrà a Roma a ridosso dell’approvazione della legge di bilancio, punta a unire le istanze sociali e la richiesta di pace. “Mai come adesso la lotta per la pace, per il lavoro e per la democrazia sono un tutt’uno”, ha dichiarato Landini, spiegando che “è necessario fermare il genocidio in Palestina, bloccare il governo Netanyahu e interrompere i rapporti commerciali tra Italia e Israele”.

Nel mirino del sindacato anche la manovra fiscale del governo, accusata di favorire la spesa militare a scapito dei servizi pubblici. “Per la manovra il governo non parla con i sindacati – ha detto Landini – ma sappiamo che le armi restano l’unica voce di investimento, mentre scuola, sanità e salari vengono ignorati”.

La piattaforma della mobilitazione include temi come la tassazione delle grandi ricchezze, il salario minimo, i rinnovi contrattuali e la lotta alla precarietà. Ma l’elemento nuovo è l’onda di partecipazione giovanile nata dalle piazze per la Palestina. La Cgil vuole trasformare questa spinta in un’alleanza stabile tra sindacato, studenti e movimenti sociali.

Pur non trattandosi di uno sciopero, il corteo del 25 ottobre punta a portare a Roma oltre 100 mila persone, riunendo sigle, associazioni e cittadini sotto la piattaforma “Via Maestra”, che unisce Anpi, Acli, Emergency e Libera. “È tempo di cambiare rotta – ha concluso Landini – e di dire basta a una politica che investe nelle guerre e dimentica chi lavora”.