Simona Cinà, esiti autopsia su pallavolista 20enne morta in piscina durante festa laurea a Bagheria: tasso alcolemico elevato, no droghe nel sangue
Il corpo di Simona era stato notato sul fondo della piscina attorno alle quattro del mattino. A intervenire per primi furono due ragazzi, tra cui uno dei festeggiati, che si tuffarono per riportarla in superficie. L’esame autoptico ha confermato che la causa della morte è stata l’annegamento, con acqua riscontrata nei polmoni, senza alcuna traccia di violenza esterna
Nuovi sviluppi sull’inchiesta che indaga la morte di Simona Cinà, la pallavolista 20enne annegata in piscina nella notte tra l’1 e il 2 agosto a Bagheria, in provincia di Palermo, durante una festa di laurea. L’autopsia ha accertato la presenza di un tasso alcolemico elevato nel sangue della giovane, mentre gli esami tossicologici hanno escluso l’assunzione di droghe.
Simona Cinà, esiti autopsia su pallavolista 20enne morta in piscina durante festa laurea a Bagheria: tasso alcolemico elevato, no droghe nel sangue
Secondo la ricostruzione, il corpo di Simona è stato notato sul fondo della piscina attorno alle quattro del mattino. A intervenire per primi furono due ragazzi, tra cui uno dei festeggiati, che si tuffarono per riportarla in superficie. Gli amici tentarono disperatamente di rianimarla, mentre all’arrivo il personale del 118 non poté far altro che constatare il decesso. L’esame autoptico ha confermato che la causa della morte è stata l’annegamento, con acqua riscontrata nei polmoni, senza alcuna traccia di violenza esterna.
La Procura di Termini Imerese, sin dal ritrovamento del cadavere, aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo, privilegiando tuttavia le ipotesi del malore improvviso o dell’incidente. Le indagini restano aperte e sarà necessario attendere ulteriori accertamenti, in particolare gli esami volti a individuare eventuali patologie latenti di cui Simona poteva non essere a conoscenza. Per seguire gli aspetti tecnici, l’incarico di consulente medico-legale è stato affidato al dottor Vincenzo Nicolì.
Sulla diffusione anticipata dei risultati tossicologici, che hanno dato riscontro negativo, si è espresso l’avvocato Antonio Ingroia, che insieme al figlio Marco da pochi giorni assiste la famiglia della vittima. “Mi sorprende un po’ di venire a conoscenza dei presunti risultati tossicologici da notizie di stampa senza che i risultati siano stati depositati”, ha dichiarato. “Chiederò alla Procura di conoscere gli esiti e vorrò capire come possano essere usciti prima del formale deposito da parte dei consulenti tecnici. Questo lo si deve per il massimo rispetto alla giovane Simona Cinà e alla sua famiglia”. Nel sangue di Simona è presente un "tasso alcolemico elevato".