14 Settembre 2025
Un piano studiato nei dettagli, furbo e insolito. È quello messo in atto da un 36enne nigeriano residente a Varese che, da tempo, desiderava rientrare nel suo Paese per riabbracciare la famiglia. Impossibilitato ad acquistare un biglietto aereo, ha deciso di forzare la mano alle istituzioni italiane, sfruttando la normativa che consente la conversione di una pena detentiva in espulsione. L'extracomunitario viveva regolarmente in un appartamento in affitto e aveva sempre lavorato. Negli ultimi mesi, però, la volontà di tornare in Africa era diventata un’urgenza. Così, nei giorni scorsi, ha preso una decisione drastica: è uscito di casa con nello zaino tutta la sostanza stupefacente che utilizzava per consumo personale, si è recato al bar della stazione di Varese e ha iniziato a fumare hashish in piena vista. La scena non è sfuggita agli agenti della Polfer, che lo hanno fermato e arrestato. Poche ore dopo, davanti al giudice del Tribunale, l'uomo è comparso per direttissima. La difesa ha spiegato chiaramente il contesto: l’imputato non aveva intenzione di delinquere, ma solo di forzare una condanna che gli consentisse di accedere alla procedura di espulsione. Il magistrato ha accolto la richiesta, applicando una pena minima di sei mesi di reclusione, subito convertita in espulsione dal territorio italiano. Secondo quanto concordato, l’uomo sarà rimpatriato in Nigeria entro una quindicina di giorni. Una scelta paradossale ma efficace, che gli consentirà di tornare a casa ...
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