02 Settembre 2025
Giulia Bongiorno, fonte: imagoeconomica
L'avvocato Giulia Bongiorno che difende la presunta vittima nel processo contro Ciro Grillo e 3 amici del ragazzo, accusati di violenza sessuale su una studentessa italo-norvegese all'epoca dei fatti 19enne e di una sua amica, non ha usato tanti mezzi termini in aula per la sua arringa: "Quando un uomo penetra una donna con violenza, non penetra solo la vagina, penetra l’anima della donna e allora le donne violentate restano segnate per sempre, si sentono umiliate, sporche in corpo, arrabbiate e perdono l’autostima. Io a oggi non ho conosciuto una donna che non cerca di ripetere la stessa condotta che poneva in essere prima".
Ciro Grillo è accusato di violenza sessuale assieme a Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Nel processo, il figlio del fondatore del M5s e gli altri 3 rischiano fino a 9 anni di carcere. I fatti sarebbero avvenuti nel residence estivo della famiglia Grillo in Costa Smeralda.
L'avvocato Giulia Bongiorno, legale anche del ministro Salvini, difende la studentessa che avrebbe subito la violenza, e non ha usato molti giri di parole per affrontare il tema della "ragazza esigente" che avrebbe cercato il rapporto con i tre amici dopo una presunta "defaillance" di Corsiglia. Gli imputati e i loro difensori, a suo giudizio, avrebbero descritto la vittima come "una ninfomane"
"La ragazza è stata descritta dalla difesa come una ninfomane. La versione di donna assetata di sesso viene smentita dai messaggi. L'amica le scrive dopo tempo e le dice "So che nelle ultime settimane non ci siamo sentite, avrei dovuto parlarti e dirti quello che penso. Quella sera in Sardegna non ci sono stata per te. Vorrei spiegarti il mio punto di vista. Quando tu mi hai svegliato e piangevi non ho capito cosa era successo. E quando me lo hai spiegato, ha detto: non sapevo cosa fare", ha poi proseguito.
"Scusate, ma la ninfomane perché denunzia? La ninfomane è felice del sesso a 3, a 4, a 10. Non è una ninfomane: assolvere gli imputati significherebbe affermare questo. Non è una disagiata, non è la maga Circe. È una ragazza che è stata massacrata". Ed ha aggiunto: "È stata una facile profeta quando, spiegando perché non aveva denunciato la prima volta, ha dichiarato che sarebbe stata considerata una grandissima puttana".
L'avvocato Enrico Grilli, legale di Ciro Grillo, nel corso delle repliche del processo per stupro di gruppo, ha dichiarato: "Sono talmente tanti i buchi, le contraddizioni, i vuoti del racconto della ragazza che dubito che si possa cercare di trarre una linearità di una narrazione che possa avere un senso in ambito forense. È una mia valutazione".
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