01 Settembre 2025
Un episodio avvenuto all’IKEA di Genova Campi ha coinvolto una famiglia e il personale dell’area bimbi Småland. Secondo il racconto dei genitori, al momento della riconsegna del figlio – che era stato affidato al servizio come già in altre occasioni – la madre sarebbe stata rimproverata davanti ad altri clienti per non aver dichiarato la disabilità del bambino.
La famiglia sostiene invece di aver regolarmente segnalato la condizione al momento della registrazione, effettuata tramite totem digitale. Quel giorno, però, il sistema era fuori uso e la madre era stata invitata a firmare manualmente. Il bambino, inoltre, sarebbe stato confuso con un coetaneo che indossava una maglietta simile.
Secondo la ricostruzione, al piccolo sarebbero stati attribuiti comportamenti scorretti nei confronti di altri bambini, circostanza che lo avrebbe fatto scoppiare in lacrime. I genitori parlano di una “pubblica mortificazione” e sottolineano che nella struttura erano presenti tre operatrici e sedici bambini, in linea con quanto previsto dal regolamento IKEA, che stabilisce un massimo di quindici minori per addetto.
Assente il direttore del punto vendita, il padre si è confrontato con un responsabile che ha offerto scuse informali. La famiglia, tuttavia, ha annunciato l’intenzione di richiedere scuse formali e una verifica interna sulle procedure applicate nell’area bimbi.
Da parte di IKEA non è ancora arrivata una dichiarazione ufficiale sull’accaduto.
di Marco Macri
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