Delitto di Garlasco, verso riesumazione salma Chiara Poggi per nuova autopsia, ritrovato Dna femminile vicino al suo corpo
La Procura di Pavia affida alla super consulente Cristina Cattaneo la valutazione sugli accertamenti: nuova svolta nell’inchiesta a 18 anni dall’omicidio
Nuova svolta nel caso del delitto di Garlasco. Sulla scena del crimine e nelle vicinanze del corpo di Chiara Poggi, sono state ritrovate delle tracce di Dna femminile, mai prese in esame in questi 18 anni. È sempre più probabile, quindi, la riesumazione della salma della vittima, così da poter svolgere una nuova autopsia.
Delitto di Garlasco, verso riesumazione salma Chiara Poggi per nuova autopsia, ritrovato Dna femminile vicino al suo corpo
Nuovo capitolo nel giallo di Garlasco, il delitto che il 13 agosto 2007 costò la vita a Chiara Poggi. Dopo anni di indagini, processi e condanne, con Alberto Stasi in carcere per l’omicidio della fidanzata, emergono ora tracce genetiche che potrebbero rimettere tutto in discussione.
Già nei primi sopralluoghi del Ris di Parma del 2007 erano stati repertati campioni di Dna femminile in punti cruciali della scena del crimine: la maniglia della porta a soffietto che conduceva alla cantina, la leva del miscelatore del bagno e la maniglia interna del portone d’ingresso. Quelle stesse tracce, però, non appartenevano a Chiara Poggi e non furono mai comparate con i tamponi salivari raccolti allora tra amiche, parenti e frequentatrici della villetta di via Pascoli.
La novità rilanciata in queste ore ha spinto la Procura di Pavia, guidata da Fabio Napoleone, a incaricare una delle massime esperte mondiali di medicina legale, la professoressa Cristina Cattaneo, di riesaminare il caso. La studiosa, nota per la sua attività al Labanof e per consulenze in casi celebri come quello di Yara Gambirasio, dovrà valutare se il recupero di ulteriori informazioni scientifiche richieda la riesumazione della salma della giovane vittima.
Un’eventualità che, secondo l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio (indagato per concorso in omicidio con persone da identificare), appare ormai quasi inevitabile. "Non vedo alternative operative – ha dichiarato – se non procedere con una nuova autopsia". L’obiettivo sarebbe chiarire la compatibilità tra le lesioni di Chiara e alcuni attrezzi metallici ritrovati nella roggia di Tromello, mai identificati con certezza come arma del delitto.
L’inchiesta bis ruota quindi attorno a due punti chiave: l’origine delle tracce femminili ignorate nel 2007 e la possibilità di nuove analisi sul corpo della vittima. Una scelta delicata, che rischia di riaprire vecchie ferite nella famiglia Poggi, convinta della colpevolezza di Stasi, ma che potrebbe rappresentare l’unico passo concreto per avvicinarsi a una verità definitiva.