19 Giugno 2025
Franco Federici Fonte: IlPiacenza
Questa mattina è stato rinvenuto un feto privo di vita all’interno di un cestino dei rifiuti, nel bagno del pronto soccorso di Piacenza. A far scattare l’allarme è stata un’addetta alle pulizie, insospettita dal peso anomalo del sacchetto. I sanitari intervenuti non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Le indagini si concentrano ora sull’ipotesi che il feto sia stato abbandonato da qualcuno proveniente dall’esterno, come confermato dai medici e dal direttore Ausl Franco Federici.
“Non è incompatibile che il feto sia stato portato da fuori al pronto soccorso perché il bagno era pulito” spiegano i medici dell’ospedale di Piacenza, dopo il terribile rinvenimento avvenuto nelle prime ore del mattino. Il feto, secondo i sanitari intervenuti, avrebbe tra le 26 e le 30 settimane di vita: un’età che “è conciliabile con una nascita viva”, anche se saranno gli esami disposti dalla procura a chiarire le cause e il momento della morte.
Ad avvalorare l’ipotesi che il piccolo sia stato portato dall’esterno, il fatto che nel bagno non sono state rilevate tracce biologiche compatibili con un parto. A ribadirlo è stato anche Franco Federici, direttore del presidio unico dell’Ausl di Piacenza: “Posso dire che nel bagno non vi erano liquidi biologici”. La toilette in cui è stato fatto il macabro ritrovamento si trova al piano terra, facilmente accessibile a chiunque entri nel pronto soccorso, anche nelle ore notturne.
L’allarme è scattato intorno alle 6.30, quando una dipendente delle pulizie ha sollevato il sacchetto del cestino, accorgendosi prima del sangue e poi del feto. Subito è stato richiesto l’intervento dei medici e, successivamente, di uno specialista ginecologo e di un pediatra, che hanno però confermato l’assenza di segni vitali. Sono state immediatamente avvisate le forze dell’ordine, giunte sul posto per avviare le indagini.
“Durante la notte non ci sono state anomalie o richieste particolari al pronto soccorso” ha dichiarato ancora Federici, precisando che l’ospedale ha già consegnato ai carabinieri i nominativi di tutte le persone che hanno avuto accesso alla struttura nelle ore precedenti. Ora saranno gli inquirenti a visionare i filmati delle telecamere di sorveglianza per cercare di individuare la madre o chi abbia abbandonato il feto in quel bagno.
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