Torino, donna ucraina ingaggia escort russa e la picchia "per vendetta contro Putin", condannata a 3 anni e 5 mesi e 900€ di multa

Una donna ucraina ha ingaggiato insieme al marito una escort russa per avere un rapporto sessuale, ma poi la serata è degenerata: la donna ha iniziato a picchiare la sex worker "per vendetta contro Putin" e poi l'ha rapinata. L'episodio si è verificato in provincia di Torino e risale al febbraio 2023, oggi però è arrivata la sentenza: l'ucraina è stata condannata a 3 anni e 5 mesi di reclusione, oltre ad una multa di 900 euro.

Donna ucraina ingaggia escort russa e la picchia "per vendetta contro Putin", condannata a 3 anni e 5 mesi 

La vicenda è iniziata una sera di febbraio 2023. Una signora ucraina di 33 anni e suo marito di 57 ingaggiano una escort russa, conosciuta in un locale notturno, e la portano a cena in un ristorante di Moncalieri, vicino a Torino. Dopo la cena a base di pesce, i tre si recano nell'appartamento dell'uomo, a Trofarello, per avere un rapporto sessuale; dentro la camera da letto però la situazione si fa tesa, con la escort che rifiuta di continuare il rapporto per via di alcune "pratiche umilianti e a lei sgradite". A questo punto la 33enne aggredisce la sex worker, picchiandola: "Diceva che voleva vendicarsi della guerra a Kiev e di Putin per le sofferenze sofferte dal suo popolo", racconta la vittima. Secondo quanto ha ricostruito il pm Gianfranco Colace, la donna ucraina avrebbe “schiaffeggiato, strattonato e gettato a terra” la escort, e infine l'avrebbe rapinata, sottraendole 440 euro. L'avvocato della donna ucraina, Gianluca Visca, aveva dichiarato che "non ci sono prove per dimostrare la sua responsabilità".

Nonostante quanto sostenuto dal legale, la 33enne è stata condannata oggi, a più di due anni dall'accaduto, a 3 anni e 5 mesi di carcere, oltre che ad una multa di 900 euro. La condanna è per rapina e lesioni personali.