10 Febbraio 2025
La NUBPL, detta anche mitocondriopatia geneticamente determinata, è una malattia rarissima che impedisce la crescita deteriorando gradualmente gli organi e atrofizzando i muscoli. In Italia si contava un solo caso, quello di Elena Dellepiane, una ragazza di 18 anni morta nel corpo di una bambina il 10 febbraio 2025. In totale nel mondo ce ne sono 24.
La NUBPL è una rarissima e incurabile malattia mitocondriale che determina gravi deficit nella crescita e un progressivo e letale deterioramento degli organi. Il gene NUBPL (acronimo di nucleotide-binding protein like) codifica per una proteina strettamente connessa al funzionamento del complesso mitocondriale 1, che è alla base della produzione di energia da parte dei mitocondri. Le malattie mitocondriali sono patologie rare e variegate in termini di cause e sintomi, che come specificato dall'Ospedale Bambino Gesù “riguardano il metabolismo energetico e interessano soprattutto il sistema nervoso, il cuore, lo scheletro e i muscoli”.
Le malattie mitocondriali, di fatto, sono associate a un malfunzionamento dei mitocondri per vari motivi, che determinano una insufficiente produzione di energia per i processi cellulari e fisiologici. I mitocondri sono organelli deputati alla produzione di energia, per questo vengono spesso chiamati “la centrale elettrica delle cellule”. Il loro compito è “elaborare l'ossigeno e convertire le sostanze degli alimenti che mangi in energia”. Questi organelli, il cui DNA è ereditato esclusivamente dalla madre, si trovano in quasi tutte le cellule del nostro organismo e sono responsabili della produzione del 90% dell'energia che fa funzionare il corpo umano.
Le malattie mitocondriali possono colpire quasi ogni parte del corpo, con effetti su molteplici organi e tessuti. Fra gli organi colpiti principalmente ci sono cervello, cuore, pancreas, fegato, polmoni, muscoli, occhi e altre parti.
I sintomi della mitocondriopatia geneticamente determinata vanno dal ritardo cognitivo all'epilessia, ipotrofia muscolare, perdita di sali minerali nei reni, diarrea cronica, megacolon e interstiziopatia polmonare, leucoencefalopatia, cardiomiopatia, miopatia, malattie del fegato, atassia, nistagmo. Tra i sintomi vi sarebbero anche sindrome di Leigh, disturbi neurodegenerativi precoci, acidosi lattica infantile fatale e intolleranza all'esercizio, solo per citarne alcuni.
Ad oggi non c'è una cura e chi è affetto dalla forma con mutazioni del gene NUPL in genere non supera l'adolescenza, come evidenziano anche i casi riportati dalla NUBPL Foundation.
Nel caso di Elena Dellepiane, pur avendo 18 anni, (quasi 19, li avrebbe compiuti a marzo), il corpo era quello di una bambina a causa dei significativi deficit alla crescita innescati dalla mitocondriopatia, che ha effetti a cascata su tutto l'organismo. A 14 anni Elena era alta 1,15 centimetri e pesava 15kg. Ecco perché si è parlato di una ragazza “intrappolata” nel corpo di una bambina. Oltre al ritardo cognitivo e alle crisi epilettiche, la malattia mitocondriale determinava ipotonia e ipotrofia muscolare, perdita di sali minerali a livello dei reni – per questo le venivano continuamente somministrati ogni 3-4 ore – e interstiziopatia polmonare, dovuta al danno alle cellule attorno agli alveoli polmonari, una condizione che sfocia in infiammazione e fibrosi polmonare con conseguenti difficoltà respiratorie. La malattia le determinava anche problemi intestinali come megacolon – una malformazione del tratto digerente – e diarrea cronica.
Nel caso della mitocondriopatia di Elena Dellepiane, il danno è causato da mutazioni congenite, cioè presenti sin dalla nascita, nel gene NUBPL (nucleotide-binding protein like) sito sul cromosoma 14. Le mutazioni possono essere causate da diversi fattori, come ad esempio errori nella replicazione del DNA. Il gene coinvolto codifica per la proteina legante i nucleotidi, una proteina ferro-zolfo strettamente connessa al complesso mitocondriale 1 o complesso I, che a sua volta gioca un ruolo nella catena di trasporto degli elettroni all'interno dei mitocondri. Quando questo processo è alterato da mutazioni genetiche, la catena respiratoria mitocondriale non riesce a produrre sufficiente energia per far funzionare il corpo, pertanto emergono molteplici manifestazioni cliniche.
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