05 Febbraio 2025
Il giudice per l’udienza preliminare Carla Pastorini ha rinviato a giudizio i sei vigili del fuoco imputati per la morte di Andrea Demattei, il giovane canoista deceduto per ipotermia il 16 gennaio 2023, dopo che la sua canoa era rimasta incastrata in un tronco alla foce dell’Entella a Chiavari. Per la morte del ragazzo erano imputati anche i due istruttori della Shock Waves per la scelta di far risalire agli allievi la foce del fiume nonostante la forte corrente, ma per la gup non ci sarebbe alcun nesso causale tra la loro scelta e la morte di Andrea.
Diverso il caso dei sei vigili del fuoco (quattro della squadra di Chiavari e due sommozzatori arrivati da Genova), accusati per il ritardo nei soccorsi e le manovre sbagliate. Il giudice ha anche disposto il rinvio degli atti al pm per valutare il ruolo dei sanitari presenti sul posto che potrebbero a loro volta essere indagati. Un dubbio, quello sulla posizione dei sanitari, su cui il gup aveva chiesto chiarimenti anche al consulente della procura sentito la scorsa udienza. Un tema, quello del mancato intervento dei sanitari, non solo in loco ma anche nel coordinamento con i pompieri, da sempre sollevato dai familiari di Andrea secondo i quali medici e infermieri presenti avrebbero dovuto avvertire i pompieri del rischio di ipotermia e cercare di contenerlo. Demattei era rimasto in acqua circa un’ora prima che venisse compiuta la manovra decisiva per estrarlo dalla canoa, ma il ragazzino era ormai incosciente a causa del grave stato di ipotermia. Era stato trasportato in fin di vita in ospedale, dove era morto a distanza di qualche giorno.
Stupore da èarte del comando dei pompieri. “Il rinvio a giudizio dei vigili del fuoco per l’intervento di Chiavari pone in discussione le basi su cui si fonda ogni intervento di soccorso pubblico“, afferma il capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco Attilio Visconti. Nel ribadire la “completa fiducia nel lavoro della magistratura” e sottolineando il “profondo dolore e la vicinanza alla famiglia di Andrea Demattei”, Visconti si dice “colpito” della notizia del rinvio a giudizio della squadra che intervenne in soccorso. “Sono innumerevoli le variabili da valutare, spesso in condizioni di gravità eccezionale, con decisioni che a volte devono essere prese dalla squadra in pochi secondi e che comportano rischi notevoli per gli stessi operatori” afferma Visconti ribadendo che è “indiscutibile la capacità professionale di tutti i vigili del fuoco, addestrati per compiere operazioni eccezionali di soccorso tecnico urgente”.
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