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Genova, per "errore" 80 dosi di insulina invece di 8 e il paziente muore, chiesto processo per 6 sanitari

L'uomo era entrato in coma ed era deceduto dopo due settimane a causa di un refuso nella trascrizione della terapia. Nei guai due medici e 4 infermieri

24 Ottobre 2024

Genova, per "errore" 80 dosi di insulina invece di 8 e il paziente muore, chiesto processo per 6 sanitari

Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per due medici e quattro infermieri dell’ospedale Galliera di Genova, imputati di omicidio colposo per la morte di un uomo di 70 anni a cui furono iniettate per errore 80 dosi di insulina invece di 8. Il decesso era avvenuto a gennaio dello scorso anno. L’uomo era entrato in coma ed era morto due settimane dopo. Tutto per un errore, un refuso  nel trasferimento della terapia dal diario clinico del paziente al software su cui vengono annotate le terapie da somministrare ai degenti.

L’indagine della pm Daniela Pischetola era partita con due nomi iscritti nel registro degli indagati, quello del medico che ha compiuto l’errore materiale e quello dell’infermiera che ha somministrato la dose letale al paziente a cui la glicemia era stata somministrata non per diabete, bensì per un’iperpotassiemia (livello troppo alto di potassio nel sangue) causata da un’insufficienza renale.  Poi la consulenza tecnica svolta dal medico legale Camilla Tettamanti aveva invece convinto la Procura a estendere a sei il numero di indagati per la morte dell’uomo. Secondo la consulenza tecnica il medico del turno successivo avrebbe dovuto rendersi conto della somministrazione segnata sul software e iniettata al paziente, così come i tre infermieri che si sono succeduti nel turno avrebbero dovuto “in autonomia” verificare il livello della glicemia. Alcuni di loro si difendono spiegando che il malato non aveva sintomi e dal diario clinico non risultavano anomalie nella prescrizione, ma resta da capire se in caso di paziente non diabetico (per il quale ovviamente la glicemia viene controllata regolarmente) il protocollo prevedesse il controllo periodico. Per l’accusa al momento non ci sono dubbi: tutti e sei hanno anche se con gradi diversi una parte di responsabilità nel decesso. Per questo la richiesta di un processo per tutti gli operatori sanitari.

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