22 Agosto 2024
Sharon Verzeni, 33 anni, uccisa a coltellate nella notte tra il 29 e il 30 luglio 2024
Spuntano nuovi particolari sull'omicidio di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni accoltellata la notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d'Isola. Lei, morente sul ciglio della strada, ha avuto la forza per chiamare il 112 e chiedere aiuto: “Mi hanno accoltellato“, aveva sussurrato al telefono. L'uomo in bicicletta, che pedalava contromano la notte dell'omicidio, potrebbe rivelarsi per gli inquirenti una figura importante nella ricostruzione dei fatti.
Antonio Laveneziana, 76 anni, era a casa sua - a circa 150 metri dal luogo del delitto - la sera dell'omicidio. Una telecamera di video sorveglianza ha ripreso l'uomo sul balcone: “Non ho visto niente" riferisce Laveneziana, la distanza era troppa. “Non ci vedo bene, ho fatto le cataratte ad entrambi gli occhi” afferma l'uomo. Oltre a non vederci bene, avrebbe anche problemi di udito tanto da avere bisogno di un apparecchio acustico: “Ma la sera lo tolgo perché mi da fastidio e senza non ci sento”. A detta del supertestimone sarebbero stati i carabinieri a pressarlo per ottenere qualcosa: “Non ho visto nessuna bicicletta” e ripete “quella sera non c'era niente, era tutto libero”. La versione dei fatti non convince gli inquirenti, difatti Laveneziana è attualmente indagato per falsa testimonianza.
Le indagini si concentrano sulla sfera privata di Sharon, gli amici, il compagno, i genitori, i fratelli. Il 22 agosto sono stati interrogati anche la madre del compagno e gli zii materni. Dalle deposizioni risulta il profilo di una donna riservata, dedita alla famiglia e con la voglia di un matrimonio. Importante per le indagini è il suo avvicinamento a Scientology, in cui è stata introdotta dai titolari del bar di Brembate dove lavorava. La donna aveva cominciato un "corso di comunicazione", step iniziale per raggiungere lo stato di "clear". I genitori di Sharon non erano a conoscenza del suo avvicinamento a Scientology che, tra l'altro, avrebbe irritato il compagno. Oggi, a quasi un mese dal delitto, il compagno di Sharon Sergio Ruocco è stato convocato dai carabinieri per il primo sopralluogo nella casa in cui abitava con la donna a Terno d'Isola.
Sharon avrebbe subito un aggressione repentina, un assassinio senza indugi, a colpo sicuro. Secondo le prime ipotesi la donna non avrebbe avuto nemmeno il tempo di gridare o di difendersi. I risultati dell'autopsia non forniscono elementi decisivi sul killer ma emerge che l'arma utilizzata per il delitto è un coltello da cucina lungo e appuntito, probabilmente il killer data la lunghezza dell'arma e la velocità dei colpi non ha toccato la vittima. La ricerca del Dna dell'assassino sul corpo di Sharon dunque potrebbe essere vana.
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