Mattia Tombolini, chi è il nuovo l'assistente di Ilaria Salis: le foto di spranghe contro la polizia e la condanna per diffamazione

Si chiama Mattia Tombolini ed è il nuovo assistente scelto dalla neo europarlamentare Ilaria Salis. Una scelta curiosa da parte di quest'ultima ma perfettamente in linea con il personaggio: Nel suo "curriculum" Tombolini vanta diverse cose compromettenti, vediamo quali.

Mattia Tombolini, chi è il nuovo l'assistente di Ilaria Salis

Mattia Tombolini, 34enne della provincia di Rieti, è il nuovo assistente di Ilaria Salis, la 39enne milanese accusata di tentato omicidio colposo per aver partecipato a un'aggressione a Budapest contro dei manifestanti. Anche lui come la Salis ha un curriculum "movimentato", in quanto vanta una condanna in primo grado per diffamazione nei confronti di Marco Cossu, esponente locale di Fratelli d’Italia e sindaco del Comune di Casperia e vicepresidente della provincia di Rieti. Lo stesso Cossu ha ricordato in risposta ad un articolo come in data “10/7/2023 il signor Tombolini è stato condannato per il reato di cui all’art. 595 co. 3 c.p., a mesi 4 di reclusione".

Tombolini è tra i fondatori e il direttore editoriale di "Momo Edizioni", casa editrice che ha pubblicato i fumetti realizzati da Zerocalcare sul "caso Salis". Il libro si intitola "Questa notte non sarà breve". Il ricavato è servito a pagare gli avvocati di tutti gli attivisti di estrema sinistra sotto processo in Ungheria. Il 34enne è stato uno degli animatori del centro sociale romano “Alexis”

Sul suo profilo poi si trovano foto di poliziotti manganellati da dei ragazzi. Ne dà un profilo il direttore di Libero Mario Sechi: "Sul profilo Facebook di Mattia Tombolini, 34enne della provincia di Rieti, c’è una foto in bianco e nero in cui cinque ragazzi armati di bastone picchiano un poliziotto caduto a terra. Un utente gli chiede: "Ti piace questa?". Tombolini risponde: "Beh, mi affascina in qualche modo la Banda Bellini… anche…", e aggiunge un sorriso stilizzato. Negli anni ’70 la famigerata Banda Bellini, nata nel quartiere milanese di Casoretto, aveva due nemici: gli “sbirri” e i "fascisti"".