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Roma, la fisioterapista Manuela Petrangeli uccisa a colpi di fucile in strada, l'ex si è costituito

"Mai avremmo immaginato una cosa del genere perché mai ci aveva raccontato di liti o situazioni difficili", raccontano le colleghe, a commento dell'ennesimo caso di femminicidio

04 Luglio 2024

Roma, la fisioterapista Manuela Petrangeli uccisa a colpi di fucile in strada, l'ex si è costituito

fonte: facebook @Manu Manu

A Roma la fisioterapista Manuela Petrangeli è stata uccisa dal suo ex. Si assiste all’ennesimo tragico caso di femminicidio. Il delitto è accaduto oggi, poco prima delle 14, in via degli Orseolo 36, in zona Portuense, a pochi metri dalla casa di cura Villa Sandra in cui lavorava la donna.

A Roma la fisioterapista Manuela Petrangeli di 51 anni è stata uccisa a colpi di fucile dall'ex 

La donna aveva 51 anni e, secondo quando riportato, era appena uscita dal lavoro, quando per strada la sua vita è stata stroncata da dei colpi di fucile. Gli spari provenivano da una Smart, a impugnare il fucile a canne mozze era il suo ex compagno, Gianluca Molinaro, di 53 anni. La coppia era ormai separata da tre anni e avevano un figlio, di 9 anni. Molinaro lavorava come Oss al centro di riabilitazione Don Guanella. Lei era fisioterapista presso una casa di cura e abitava al quartiere Torresina insieme al figlio.

Uno dei colpi ha centrato in pieno petto la donna, dopo che lei aveva cercato di nascondersi dietro un'auto parcheggiata. Quando gli operatori del 118 sono accorsi sul posto hanno tentato di rianimarla più volte, ma la donna è morta. Le forze dell'ordine, giunte sul luogo, hanno cercato l’ex compagno finché lui stesso è andato a costituirsi in caserma, confessando di essere l’esecutore dell’omicidio e consegnando l’arma del delitto. Nel frattempo, è in corso il sopralluogo della pm Antonella Pandolfi del pool antiviolenze coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. È stato disposto un esame autoptico del corpo della vittima, che potrà fornire ulteriori informazioni sulle dinamiche dell’omicidio. I carabinieri della Compagnia Trastevere e del Nucleo investigativo di via In Selci hanno svolto i rilievi scientifici sul luogo del delitto e portano avanti le indagini coordinate dalla Procura, per ricostruire lo svolgimento dell'accaduto.

Le testimonianze delle colleghe

Le colleghe della vittima raccontano che al momento degli spari la donna stava rientrando a casa dal figlio. Descrive così la scena una collega: "Era appena uscita dal lavoro, Manuela aveva appena attaccato col figlio, gli aveva detto 'Amore, adesso mamma viene a prenderti', con una collega stava andando a riprendere la macchina quando l'ex compagno le si è accostato con la sua Smart. L'ha prima colpita a un braccio, lei è corsa via, ha provato a ripararsi dietro a un'auto parcheggiata, ma poi lui ha mirato al petto e non c'è stato più nulla da fare". Sono le stesse colleghe a raccontare che non avrebbero mai immaginato questa tragedia, visto che Manuela non si era mai espressa in merito a un’eventuale pericolosità dell’ex. Inoltre, non risulta che la donna abbia sporto denunce in passato, non si sa se per tutelare il figlio. Racconta la collega Maria Cristina: "Una donna davvero per bene, un'amica e una professionista. Mai avremmo immaginato una cosa del genere perché mai ci aveva raccontato di liti o situazioni difficili".

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