30 Maggio 2024
“Hanno ucciso mia sorella ancora una volta”. È durissima Rita Repetto nel commentare la decisione della procura di Genova di non ricorrere in Cassazione contro la sentenza d’appello che ha assolto in secondo grado Paolo Bendinelli , fondatore del Centro Anidra di Borzonasca, e condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione con la condizionale il medico bresciano Paolo Oneda, considerandolo in parte responsabile della morte di Roberta Repetto.
Bendinelli e Oneda erano stati condannati in primo grado con l’accusa di omicidio colposo, entrambi a tre anni e quattro mesi di reclusione con lo sconto di pena dato dall’abbreviato. In appello, lo scorso febbraio, i giudici avevano come detto assolto Bendinelli e ridotto a un anno e quattro mesi con sospensione condizionale la pena per Paolo Oneda. Nelle motivazioni della sentenza i giudici hanno smontato la tesi dell’accusa e quanto da sempre sostenuto dalla famiglia, ovvero che Roberta fosse stata plagiata da Bendinelli eallontanata da affetti e punti di riferimento per fondersi completamente con il mondo e la visione del fondatore del centro e della comunità che lo frequenta.
“Era del resto una donna adulta, pienamente in grado di decidere se consultare o meno dei sanitari in caso di dubbi sulla sua condizione di salute”, scriveva la Corte di appello di Genova, riconoscendo a Oneda la colpa di “avere assecondato la paziente in richieste palesemente contrarie ai propri doveri di medico”, in riferimento al non averla convinta a sottoporsi a esami specifici e cure ospedaliere.
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