18 Aprile 2024
fonte: imagoeconomica
Nonostante il rinvio della sentenza di qualche settimana, dopo 13 anni sembra essere arrivato alla conclusione il processo relativo all'acquisto di una casa a Montecarlo che vede coinvolti l'ex presidente di An e della Camera, Gianfranco Fini, la sua compagna, Elisabetta Tulliani, più fratello e padre della stessa. Il dispositivo sarebbe dovuto arrivare in giornata come confermava la presenza in aula di Fini, invece nulla. Ricordiamo che il 18 marzo scorso la Procura di Roma ha chiesto 8 anni di reclusione per l'ex parlamentare ed una in più (9) per la sua compagna. Pena richiesta più severa, 10 anni, per Giancarlo Tulliani, cognato di Fini, e 5 anni per Sergio padre di Elisabetta. Si contesta il reato di riciclaggio.
Tutta la vicenda, e la relativa inchiesta della procura, nasce dalla compravendita della famosa casa di Montecarlo che la contessa Annamaria Colleoni lasciò in eredità ad Alleanza Nazionale. La stessa passò poi nella disponibilità di Giancarlo Tulliani il quale la acquistò (o l'avrebbe acquistata) attraverso delle società off-shore con un'operazione da 300 mila euro circa. L'immobile fu poi venduto 7 anni dopo (nel 2015) al prezzo di un milione e 360 mila dollari. Da qui l'accusa di riciclaggio, in quanto nell'udienza del 29 febbraio scorso, i giudici della quarta sezione collegiale, avevano dichiarata prescritta quella di associazione a delinquere, contestata ad altri imputati, ma non a Fini.
Nessuna sorpresa per la richiesta di condanna colse l'ex leader missino, quasi se l'aspettasse e difatti commentò cosi: "Era scontato che la pubblica accusa chiedesse per me la condanna. Continuo ad avere fiducia nella giustizia e ciò in ragione della mia completa estraneità rispetto a quanto addebitatomi".
Nell'ultima udienza, quella del 18 marzo, aveva parlato in aula Elisabetta Tulliani. "Sento il dovere di confessare le mie responsabilità: ho nascosto a Gianfranco Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo. Non ho mai detto a Fini la provenienza del denaro che ero convinta fosse di mio fratello; il comportamento spregiudicato di mio fratello rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita”, aveva concluso la donna in aula di giustizia.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia