02 Aprile 2024
Fonte: X, @Lasiciliaweb
Asia Vitale, la 19enne dello stupro di Palermo dello scorso 7 luglio, sarebbe stata vittima di un brutto episodio la sera di Pasquetta nel capoluogo siciliano, a Ballarò. La giovane, in compagnia del suo fidanzato, sarebbe stata avvicinata da un ragazzo che aveva denunciato per degli abusi sessuali su di lei circa un mese prima dello stupro avvenuto al Foro Italico. All'epoca Asia era riuscita a fuggire spruzzando dello spray al peperoncino contro l’aggressore, che ieri sera si sarebbe presentato davanti a lei assieme alla madre, con l'intento di costringerla a ritirare la denuncia.
La ragazza dello stupro di Palermo aveva fatto il nome del giovane durante la deposizione per l'abuso di gruppo, dopo la violenza subita dai sette, ora tutti in carcere. Il giovane non c'entra nulla col fatto ben più grave accaduto nella notte del 7 luglio nei pressi del Foro Italico, del quale l'ex minorenne del gruppo risulta già condannato ad otto anni.
Il ragazzo avrebbe cercato di abusare della 19enne palermitana tra maggio e giugno 2023. Secondo le ricostruzioni del fidanzato di Asia, il giovane e la madre l'avrebbero fermata minacciandola di morte addirittura con un coltello e costringendola ad entrare nella loro abitazione, a due passi da Ballarò, usando la forza, per indurla a ritirare la denuncia.
"Ci hanno puntato un coltello e ci hanno divisi. Mi hanno immobilizzato e ho visto che portavano via Asia con la forza. Volevo chiamare subito aiuto ma me l’hanno impedito".
L'attuale fidanzato di Asia Vitale non ha potuto fare niente, come ha raccontato ai carabinieri in caserma. Tuttavia è avvenuto un colpo di scena, in quanto Asia, accompagnata dal ragazzo e da sua madre, avrebbero incontrato in caserma proprio il fidanzato di Asia, che stava denunciando il sequestro e le minacce.
Madre e figlio sarebbe stati denunciati per minacce, porto abusivo d'arma bianca e sequestro di persona. Secondo gli inquirenti, i due avrebbero costretto la giovane ad andare a casa dove l'avrebbero sottoposta a minacce e percosse. La ragazza è stata trasferita in una comunità protetta su decisione dalla Procura di Palermo.
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