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Stupro Chianciano Terme, due schermidori si autosospendono, avvocati insorgono e parlano di "processo mediatico" attorno al caso

Gli avvocati dei due ragazzi denunciano il clima creatosi attorno al caso: "Grave la pubblicazione di nomi e foto"

07 Marzo 2024

2022 World Fencing Championships

Fonte: Ansa

Emanuele Nardella e Jacopo Pucci, i due giovani schermidori di Chianciano Terme che sono stati denunciati per aver violentato una collega uzbeka di 17 anni, hanno deciso di autosospendersi. Non prenderanno quindi parte alle prossime gare della Federazione Italiana Scherma. Lo riporta Repubblica che specifica che la decisione é stata presa dopo un’attenta analisi fatta con i legali e i maestri che seguono entrambi gli atleti.

Stupro Chianciano Terme, irrompono gli avvocati degli schermitori 

Un passo indietro importante e arrivato a seguito della denuncia nei loro confronti. I due giovani, pur avendo ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con la collega, hanno detto che questo é avvenuto in modo consenziente. Dunque nessuna violenza nei confronti della ragazza. Questo é il loro punto di vista, supportato anche dagli avvocati Enrico De Martino, Gian Paolo del Sasso e Matteo Starace, i quali, tra le altre cose, hanno denunciato la pressione mediatica fin troppo opprimente attorno al caso: “Stiamo assistendo, nostro malgrado, a un processo mediatico quando ancora nessuno ha potuto leggere gli atti delle indagini preliminari", hanno detto. "L'avvocato, in particolare, deve ispirarsi a criteri di equilibrio e misura nei rapporti con gli organi di informazione e a tali principi ci vogliamo attenere. Riteniamo di non poter aggiungere altro in un contesto in cui si è addirittura arrivati a pubblicare foto e nomi di persone che ad oggi devono essere trattate da tutti come innocenti".

Stupro Chianciano Terme, cosa é successo

Il fatto é accaduto lo scorso agosto durante un ritiro di giovani schermidori presso la cittadina di Chianciano Terme. La vittima del presunto stupro è stata una ragazza di 17 anni di nazionalità uzbeka. Nella giornata dopo i fatti e dopo essersi resa conto della gravità di quanto le era accaduto, ha raccontato i dettagli che si ricordava a un'amica: dopo una notte trascorsa in un bar assieme ad altri colleghi, in cui aveva bevuto, si era svegliata accanto a tre ragazzi (i due schermidori di cui sopra e un altro atleta minorenne) stordita e piena di dolori. Con la madre si era recata poi al pronto soccorso e solo dopo ha denunciato i due ragazzi che si sono subito professati innocenti.   

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