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Chiara Danieli, morta a 21 anni per malore improvviso la campionessa di karate, il coach: " Se n'è andata senza un perché"

A seguito di una crisi avuta in casa, la giovane ha passato un lungo periodo di sedazione, poi la ripresa e infine la morte

09 Maggio 2023

Chiara Danieli, morta a 21 anni per malore improvviso la campionessa di karate, il coach: " Se n'è andata senza un perché"

Fonte foto: Facebook

Chiara Danieli è una delle tante vittime di malori improvvisi che negli ultimi mesi sta colpendo una determinata fascia di popolazione. Come tante altre, anche la giovane Chiara, 21 anni, non aveva mai avuto problemi di salute, o almeno fino allo scorso 31 ottobre, quando è stata ricoverata all'Ospedale Civile di Brescia a seguito di una crisi avuta in casa: un lungo periodo di sedazione, una ripresa che nelle ultime settimane aveva lasciato spazio all'ottimismo e poi l'ultimo respiro. A piangerla c'è la sua famiglia: papà Mauro, mamma Nadia e il fratello cestista Simone.

Chiara Danieli, morta a 21 anni per malore improvviso la campionessa di karate, il coach: " Se n'è andata senza un perché"

Chiara, studentessa universitaria a Verona dopo il diploma in lingue conseguito in città al Lunardi, si era imposta sin da giovanissima tra le stelle della società Aishin Dojo, dove praticava il karate sia nella disciplina del kumite sia nel kata. Aveva vinto il bronzo a squadre ai Mondiali juniores del 2016, nel 2019 arrivò l'oro europeo sempre a squadre con le compagne Giorgia Longhena e Valentina Podavini, cresciute insieme a lei. Quando si è diffusa la notizia, sul web sono state effettuate numerose ricerche per capire se ci potesse essere una correlazione fra il malore improvviso e il vaccino Covid, ma per il momento non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali reazioni avverse.

Il ricordo del coach

Anche Claudio Colombo, suo allenatore, ha voluto ricordare Chiara Danieli. "La situazione era talmente ingestibile che per evitare che gli attacchi continuassero a ripresentarsi le è stato indotto il coma farmacologico. Chiara è rimasta sedata per oltre sei mesi. Poi, un paio di settimane fa, si è tentato un risveglio. C’erano piccoli segnali incoraggianti, che aprivano uno spiraglio. Un saluto alla madre. Una stretta di mano. Poi, bum: il peggioramento repentino. Il cuore ha ceduto. Un disastro. I medici erano esterrefatti. A lungo si sono confrontati con i colleghi di Londra per venirne a capo, e si è sperato fino all’ultimo, invece niente. Sono stati degli angeli, le stavano accanto giorno e notte, l’hanno trattata come fosse stata loro figlia, e questo è l’unico sollievo che la famiglia porta con sé".

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