19 Gennaio 2024
Alessandro Impagnatiello, fonte: LaPresse
È iniziato il processo contro Alessandro Impagnatiello, il killer di Senago che uccise Giulia Tramontano. Nella giornata di ieri, giovedì 18 gennaio, la prima udienza nella quale il barman si è mostrato col volto ricoperto di barba, diverso da quando era stato fermato. Si tornerà in aula il 12 febbraio, intanto i pm hanno messo agli atti il video del "gender reveal party" e l'ultimo audio di Giulia.
Le pm Letizia Mannella e Alessia Menegazzo hanno depositato il video del "gender reveal party" con cui il 17 marzo la coppia annunciava il sesso del bimbo mai venuto alla luce. Il barman stava già avvelenando la sua fidanzata da tre mesi e nel filmato si mostrava sorridente, scoppiava un palloncino azzurro mentre scopriva il sesso del piccolo Thiago.
Viene depositato anche l’ultimo audio di Giulia: dice a un’amica di voler "andare via" e ricominciare "per il bene del bambino".
Le prime parole di Impagnatiello durante il processo: "Non ci sono mai le parole giuste. È stato un gesto di disumanità inspiegabile, che mi ha lasciato sconvolto, perso. Non vivo più. Quel giorno me ne sono andato anche io. Ho distrutto la vita di Giulia e del figlio che aspettavamo. Mi scuso, non posso pretendere di essere perdonato. Non chiedo che queste scuse vengano accettate, sento ogni giorno cosa vuol dire perdere un figlio. So solo che possono essere ascoltate. L’unica cosa che faccio la sera è sperare di non svegliarmi più".
A commentare le sue frasi su Instagram, è stata la sorella Chiara: "Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato e ucciso mia sorella e mio nipote. Non hai diritto a pronunciare, invocare o pensare a Giulia e Thiago, dopo averli uccisi barbaramente. Meriti di svegliarti ogni giorno in galera provando ribrezzo per te stesso".
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