15 Gennaio 2024
Il ventiquattrenne rom Petrov Corum è stato fermato per l'uccisione del 14enne Alexandru Ivan a Roma. A lui le forze dell'ordine sono arrivati nell'ambito dell'indagine della Procura di Velletri. Il giovane è stato ucciso con due colpi di pistola nella notte tra sabato e domenica nel parcheggio della stazione Pantano, alle porte di Roma. I carabinieri attendono adesso gli accertamenti dello Stub per capire se è lui che ha sparato.
Già nella giornata di ieri, la notizia dell'identificazione di due uomini. Poi in serata il fermo. Si tratta di Petrov Corum, 24enne dell'Est Europa, rumeno e rom, che si è consegnato ai carabinieri domenica sera, accompagnato dai due avvocati di fiducia. A seguito dell'interrogatorio è stato emesso il decreto di fermo. È accusato di concorso in omicidio. Indagato anche un parente di 33 anni, al momento irreperibile assieme ad altre due persone: tutti accusati di concorso in omicidio.
Questa la versione di Corum dopo essersi presentato in caserma: "Io sono arrivato in quel parcheggio con la mia macchina, loro erano già lì. Avevo mandato io il messaggio per vederci e chiarire ma poi ho visto che erano con le mazze da baseball in mano e sono andato via". Ma i carabinieri rifiutano questa ipotesi, in quanto le immagini delle telecamere dicono l'opposto.
Secondo gli inquirenti, sarebbe gravemente indiziato dell'uccisione del ragazzino. Corum si trovava probabilmente nell'auto da cui sono stati esplosi i colpi assieme ad altri tre uomini. Uno di questi è stato identificato: aveva partecipato alla lite nel bar.
A Monte Compatri, comune al confine con Roma, un giovane di soli 14 anni, Ivan Alexandru, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco nel parcheggio della metro C a Pantano.
Tutto è cominciato con una lite tra giovani gruppi rivali, presumibilmente per un regolamento di conti. Sembrerebbe che lo scontro abbia avuto inizio diverse ore prima in zona Borghesiana, con una lite in un bar dove sono volati schiaffi e spintoni.
I due gruppi coinvolti si sono poi spostati nel piazzale della metro C per risolvere la disputa. Qui, il giovane di 14 anni è stato raggiunto da colpi di pistola esplosi da un'auto in movimento. C'è la supposizione che l'obiettivo potesse essere quello di lanciare un avvertimento piuttosto che causare la morte del giovane.
Intanto i compagni di scuola di Alexandru rimpiangono il loro amico: "Un bravo ragazzo, andava bene a scuola. È successo quello che non doveva succedere. Non mi aspettavo potesse accadere una cosa del genere. Una cosa impensabile". E una compagna in lacrime: "Era mio amico, parlavamo sempre in classe e andavamo a mangiare il kebab insieme. Un bravo ragazzo, non se lo meritava. Oggi ognuno di noi ha portato qualcosa per ricordarlo".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia