Alberto Scagni risvegliato dal coma, ma non ancora nelle condizioni di essere estubato, fu picchiato in carcere a novembre

Alberto Scagni si è risvegliato dal coma, dopo essere stato massacrato dai compagni di cella lo scorso 22 novembre. 

L'uomo, condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione per aver ucciso la sua sorella Alice a Genova, è stato vittima di una brutta aggressione in carcere, che lo ha portato a entrare in coma farmacologico. Oggi, la notizia del risveglio. Pur essendo vigile, ha eseguito ordini semplici ma non è ancora in condizioni di essere estubato.

Alberto Scagni si è risvegliato dal coma farmacologico oggi martedì 12 dicembre, dopo il pestaggio subito. Le sue condizioni 

Il 42enne era stato picchiato nella notte dai suoi compagni di cella nel carcere di Valle Armea a Sanremo (Imperia) e trasferito nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Borea dello stesso comune. Sebbene non sarebbe in pericolo di vita, in mattinata, dopo l'episodio subito è stato operato due volte al viso per una frattura multipla del naso e una alla laringe. Un pestaggio che "è durato tre ore". La madre di Alberto e Alice, Antonella Zarri, nei giorni scorsi aveva fatto visita nella galera, descrivendo lo stanzino come una "scena di una sommossa in 15 metri quadrati". Lì il figlio è stato pestato, e lei ha denunciato di aver visto macchie di sangue ovunque.

Il Primario di Rianimazione di ASL 1 ha reso noto che è stata aperta una "finestra neurologica" consistente nella momentanea interruzione della sedazione in infusione continua, così da poter verificare lo stato neurologico e "successivamente passare a un eventuale svezzamento della ventilazione meccanica". Secondo quanto è stato riferito, è stato anche sottoposto a una ecografia dell'addome, che è risultata nella norma.

Prima del pestaggio a Sanremo, Alberto Scagni, assassino di Alice, era già stato menato nel carcere di Genova Marassi e per questo era stato sposato nella struttura sanremese. I due genitori hanno usato parole dure nei confronti di quanto accaduto: "Il massacro di nostro figlio sembra quasi un delitto su commissione, o comunque consentito e tollerato dal sistema carcerario".

Chi è Alberto Scagni, picchiato dai compagni di cella dopo aver ucciso la sorella Alice

Il 1° maggio 2022, Alberto Scagni uccise a Genova la sorella Alice. L'uomo le ha sferrato 24 coltellate dopo essersi appostato sotto la sua abitazione, a Quinto, nella città di Genova.

In seguito, i condomini dello stabile di via Balbi Piovera 15, a Genova Sampierdarena, dove il 43enne viveva, hanno raccontato di strani comportamenti da parte di Alberto, già denunciati alle Forze dell'Ordine.

Secondo quanto confermato dagli inquirenti, il 43enne stava affondando delle difficoltà finanziarie e da mesi non andava più d'accordo, litigando furiosamente con la famiglia a causa di questioni economiche. In seguito all'aver chiesto più volte soldi ai genitori, si era rivolto a sua sorella Alice per ottenere supporto finanziario, ma lei non era più disposta a sostenerlo economicamente, cosa che ha scatenato nell'uomo, disoccupato, grande risentimento, manifestato anche attraverso alcuni post sui social media.

Successivamente alla sentenza emessa nel processo di Primo grado per l'omicidio di Alice Scagni, il fratello Alberto è stato condannato per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla parentela.